Smartphone, basta attivare questa impostazione e risparmi l’80% della batteria | Non lo devi più ricaricare
Trekking (cataniaoggi.it-pexels)
Come risparmiare batteria durante un trekking: trucchi utili per avere smartphone sempre carichi anche dopo molte ore
Sempre più spesso, lo smartphone è il nostro unico strumento di navigazione durante i trekking. Grazie alle app topografiche e alla precisione crescente dei GPS integrati, il telefono ha ormai sostituito molti dispositivi dedicati. Tuttavia, l’uso intensivo comporta un consumo elevato della batteria, spesso difficile da gestire durante cammini di più giorni, specialmente se non si ha accesso a fonti di energia elettrica. È quindi fondamentale imparare a utilizzare lo smartphone in modo intelligente per aumentarne l’autonomia.
Il primo passo per ottimizzare l’uso del telefono è scaricare le mappe prima della partenza. Una volta fatto, si può mettere il dispositivo in modalità aereo, che consente comunque al GPS di funzionare, senza sprecare energia nella ricerca del segnale di rete. Questo semplice accorgimento permette di risparmiare una quantità significativa di batteria, particolarmente utile quando ci si trova in aree senza copertura. È importante ricordare che per ottenere il massimo del risparmio, è necessario disattivare anche Wi-Fi e Bluetooth, che restano attivi in modalità aereo.
Le temperature estreme sono tra i principali nemici della durata della batteria. Quando fa molto freddo, è buona norma tenere lo smartphone al caldo, vicino al corpo, in tasche interne o protetto da uno scaldamani. Al contrario, in caso di caldo eccessivo, è meglio evitare di esporre il telefono alla luce diretta del sole e rimuovere la custodia per favorire la dissipazione del calore. Entrambe le condizioni possono compromettere le prestazioni della batteria, e nel caso del caldo, anche danneggiarla in modo permanente.
Molte app restano attive in background anche quando non vengono utilizzate, consumando batteria in modo invisibile. È consigliabile chiudere tutte le applicazioni non indispensabili e limitare l’aggiornamento in background, disattivandolo completamente o selettivamente. Sia i sistemi iOS che Android offrono opzioni per monitorare l’utilizzo della batteria da parte delle app e impostare restrizioni personalizzate per quelle che si rivelano più energivore.
Gestire i servizi di localizzazione in modo selettivo
Il GPS è fondamentale per la navigazione, ma molti servizi di localizzazione attivi in background sono superflui. Disattivarli per app come la fotocamera o i social può ridurre in modo significativo il consumo della batteria. Le impostazioni di localizzazione possono essere personalizzate in entrambi i principali sistemi operativi, permettendo di mantenere attive solo quelle davvero necessarie per l’orientamento durante il trekking.
Lo schermo rappresenta una delle principali fonti di consumo energetico dello smartphone. Ridurre la luminosità al minimo necessario oppure attivare la luminosità automatica, che adatta lo schermo alle condizioni ambientali, permette di prolungare notevolmente la durata della batteria. La regolazione manuale resta la scelta migliore quando si ha pieno controllo sulle condizioni di visibilità, soprattutto in ambienti ben illuminati.
Spegnerlo quando non serve
Quando non è necessario usare lo smartphone, il metodo più efficace per risparmiare energia è spegnerlo completamente. Se l’uso del telefono è limitato a momenti specifici del percorso per controllare la posizione, riaccenderlo solo al bisogno può garantire un’autonomia sorprendente anche per più giorni. In alternativa, mantenerlo in modalità aereo per la maggior parte del tempo resta comunque una soluzione efficace.
Nonostante tutte le precauzioni, il rischio di restare senza carica esiste. Portare con sé un powerbank diventa quindi una scelta indispensabile. Meglio optare per modelli robusti, impermeabili e capaci di offrire più ricariche, come il Nobis 35W. Avere una fonte di energia di riserva può fare la differenza tra un’avventura ben riuscita e una camminata problematica, specialmente in situazioni di emergenza dove il telefono diventa l’unico mezzo per chiedere aiuto.