ALLERTA Ministero – Smetti di mangiare questo alimento: ti cancella la memoria come un gommino | Tra due anni ti chiudono in RSA

supermercato (pexels) - cataniaoggi

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Sempre più prove collegano ciò che metti nel piatto con la salute del tuo cervello: ecco cosa sapere prima che sia troppo tardi.

Ti siedi a tavola ogni giorno, ma raramente pensi a cosa il tuo cervello stia davvero mangiando.

Mangiare bene fa bene al corpo: è un concetto ormai noto e accettato. Ma il passo successivo, più recente e ancora poco compreso, riguarda il cervello. Negli ultimi anni, una serie di ricerche internazionali ha mostrato un legame sempre più forte tra alimentazione e salute cognitiva. E i risultati sono sorprendenti.

Da Harvard all’Università di Oxford, numerosi studi stanno indicando che alcuni alimenti comunemente presenti nelle nostre diete potrebbero essere veri e propri nemici della memoria. Il deterioramento cognitivo, l’insorgenza precoce di demenza e persino i cali di concentrazione quotidiani possono dipendere da ciò che mangiamo. Ma quali sono questi alimenti? E perché fanno così male al cervello?

Le abitudini alimentari moderne – spesso caratterizzate da cibi pronti, zuccheri nascosti e grassi raffinati – stanno creando una tempesta perfetta per la salute mentale. Se da una parte i ritmi di vita frenetici ci spingono verso soluzioni veloci, dall’altra il cervello, organo estremamente delicato, non riesce a tollerare un’alimentazione povera di nutrienti essenziali.

Un’indagine condotta su oltre 10.000 persone in Europa ha mostrato come coloro che seguivano una dieta “occidentale” ricca di cibi processati avevano maggiori probabilità di sviluppare problemi di memoria già a partire dai 50 anni. La stessa indagine ha evidenziato che apportare anche piccole modifiche alla propria alimentazione può migliorare la funzione cognitiva in pochi mesi.

Non solo il cuore: il cervello è il vero bersaglio silenzioso di ciò che mangiamo

L’allarme è stato lanciato da diversi centri di ricerca neurologica, ma a dare un volto autorevole al fenomeno è stata Lisa Mosconi, neuroscienziata di Harvard, autrice del bestseller Brain Food. La sua tesi è chiara: ciò che mangiamo diventa letteralmente parte del nostro cervello. I nutrienti vengono trasportati dal sangue fino ai neuroni, dove reintegrano cellule, attivano funzioni cerebrali e, col tempo, costruiscono i tessuti cerebrali stessi.

Un’alimentazione povera o dannosa, dunque, non influisce solo sull’energia o sull’umore: modifica fisicamente la struttura del cervello. Le conseguenze? Dalla difficoltà a ricordare piccoli dettagli quotidiani fino a veri e propri disturbi cognitivi degenerativi.

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L’elenco nero degli alimenti killer della memoria secondo Harvard

Secondo Harvard, ci sono cinque gruppi alimentari che, se consumati regolarmente, possono accelerare il declino cognitivo. Il primo è quello degli alimenti ultraprocessati: snack confezionati, bibite zuccherate, pizze surgelate e gelati industriali. Sono poveri di nutrienti e ricchi di sostanze dannose per la neuroplasticità. Sostituirne solo il 20% con cibi integrali riduce il rischio di demenza del 34%.

A seguire, troviamo lo zucchero in eccesso, che danneggia l’ippocampo, la parte del cervello che gestisce la memoria. La frittura frequente, invece, limita l’afflusso di sangue al cervello, ostacolando i processi cognitivi. Poi c’è l’alcol, nemico noto dei neuroni, e infine i dolcificanti artificiali, che, pur essendo considerati “light”, mostrano correlazioni con cali di attenzione e memoria a lungo termine.