Acireale, torna il festival Internazionale della Granita: le fanno col ghiaccio fresco portato dall’Etna
Granita (Instagram) CataniaOggi
Cultura e tradizione in terra acese nei prossimi giorni col ritorno del Festival della Granita fanno secondo tecniche antiche.
La granita siciliana è un’istituzione, profondamente radicata nella cultura locale e apprezzatissima anche dai turisti. Durante le calde estati, rappresenta un rinfrescante e gustoso intermezzo, consumata a colazione accompagnata dalla brioche col “tuppo”, come spuntino o come dessert.
La sua consistenza semi-ghiacciata e i sapori intensi la rendono unica e irresistibile, un vero simbolo dell’isola. La preparazione tradizionale della granita prevede l’utilizzo di pochi ingredienti semplici ma di alta qualità: acqua, zucchero e il frutto o l’aroma desiderato. Il composto viene raffreddato e mescolato continuamente per rompere i cristalli di ghiaccio e ottenere una consistenza cremosa.
La varietà di gusti è sorprendente e riflette la ricchezza dei prodotti locali. Si spazia dai classici limone, mandorla e caffè, a quelli più golosi come pistacchio, cioccolato e nocciola, fino ai sapori fruttati di fragola, gelsi e pesca. Ogni località siciliana spesso vanta le proprie specialità e interpretazioni, offrendo un’ampia scelta per soddisfare ogni palato.
Nonostante alcuni tentativi di imitazione nel resto d’Italia e all’estero, la vera granita siciliana mantiene la sua autenticità grazie alla qualità degli ingredienti e al tradizionale metodo di preparazione. Le versioni fuori dall’isola spesso presentano una consistenza più simile a quella di una granatina o di un sorbetto.
Le origini della granita
Le origini della granita siciliana risalgono alla dominazione araba in Sicilia (827-1091). Gli arabi portarono nell’isola lo “sherbet”, una bevanda ghiacciata aromatizzata con frutta o fiori. Inizialmente, per preparare questa bevanda, si utilizzava la neve raccolta sui monti.
Nel corso del tempo, la ricetta si è evoluta. La neve fu sostituita con acqua, e al posto del miele si iniziò ad utilizzare lo zucchero. Nel XVI secolo, l’introduzione del “pozzetto”, un rudimentale mantecatore, permise di ottenere una consistenza più cremosa. I gusti tradizionali includevano limone, mandorla e caffè, ma con il tempo si sono aggiunte molte altre varianti.
Il Festival ad Acireale
Nei prossimi giorni, Acireale si prepara ad accogliere nuovamente “Nivarata-Il rito della granita siciliana“, un festival dedicato alla celebrazione della granita artigianale e delle sue antiche tradizioni. L’evento mira a far riscoprire le origini di questa eccellenza siciliana, valorizzando la qualità degli ingredienti e i metodi di lavorazione che la rendono unica.
Un ruolo fondamentale nella storia della granita è stato ricoperto dai “nivaroli“. Questi uomini si dedicavano alla raccolta della neve durante l’inverno, conservandola nelle “niviere”, delle vere e proprie cantine naturali o artificiali scavate nella roccia o nel terreno. Grazie a tecniche di isolamento con paglia e felci, la neve poteva essere mantenuta anche durante la calda estate.