INPS, minima a 750€ con soli 5 anni di contributi: il trucchetto delle casalinghe funziona così | Possono usarlo tutti

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Novità importanti per molti italiani e le rispettive pensioni minime. Tutto quello che si deve sapere. 

Il sistema pensionistico italiano si basa principalmente su un modello a ripartizione, in cui i contributi versati dagli attuali lavoratori finanziano le pensioni dei pensionati. Questo sistema è gestito da INPS e l’INPDAP, ora confluito nell’INPS.

Il calcolo della pensione può avvenire attraverso diversi metodi, principalmente il sistema retributivo (basato sugli ultimi anni di stipendio, valido per chi aveva una certa anzianità contributiva al 1995) e il sistema contributivo (basato sull’accumulo dei contributi versati durante la vita lavorativa, applicato integralmente ai lavoratori assunti dopo il 1995 e pro-rata per gli altri).

Per accedere alla pensione di vecchiaia, sono necessari requisiti di età e di anni di contributi che vengono periodicamente adeguati all’aspettativa di vita. Esistono anche forme di pensione anticipata, accessibili al raggiungimento di specifici requisiti contributivi indipendentemente dall’età anagrafica.

Oltre al sistema pubblico obbligatorio, in Italia è presente anche un sistema di previdenza complementare e integrativa, basato su adesione volontaria a fondi pensione, che mira a fornire una pensione aggiuntiva a quella pubblica. Questo secondo pilastro si basa su un sistema a capitalizzazione, dove i contributi versati vengono investiti e il montante accumulato viene poi erogato come pensione.

La pensione minima

La pensione minima è un importo stabilito dalla legge italiana come soglia di garanzia per assicurare un livello di reddito dignitoso ai pensionati. Se l’importo della pensione calcolato in base ai contributi versati risulta inferiore a questa soglia, viene integrato fino a raggiungere la pensione minima.

Il calcolo della pensione minima non è diretto, ma si basa sull’integrazione dell’assegno pensionistico. Se l’importo della pensione, calcolato con il sistema retributivo o contributivo, è inferiore al limite stabilito annualmente, l’INPS interviene per aumentarlo fino a raggiungere tale limite. Questo meccanismo tiene conto anche dei redditi del pensionato e, in alcuni casi, del coniuge.

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Cinque anni di contributi e 750 euro. Come?

È possibile ottenere una pensione di circa 750 euro mensili con soli 5 anni di contributi, ma ciò richiede requisiti specifici. Innanzitutto, è necessario che i contributi siano stati versati interamente dopo il 1° gennaio 1996. Inoltre, l’età minima per accedere a questa pensione è di 71 anni. Un altro requisito fondamentale è aver accumulato un montante contributivo significativo, pari a circa 148.500 euro, ovvero circa 29.700 euro all’anno per 5 anni.

In alternativa, per coloro che non raggiungono tali importi, è possibile accedere all’Assegno Sociale, che nel 2025 ammonta a 538,68 euro mensili, a condizione di non avere altri redditi. Sommando l’Assegno Sociale ad eventuali altri sostegni assistenziali, si può avvicinare la soglia dei 750 euro mensili. Tuttavia, è importante notare che questi importi possono variare in base a diversi fattori, tra cui il reddito complessivo e la gestione previdenziale di appartenenza.