Scoperto il mostro dell’Atlantico: è lungo più di 8.800 chilometri, gli scienziati non possono nemmeno guardarlo | Fa paura persino a loro
Mostro nell'atlantico (cataniaoggi.it-pexels)
La diffusione crescente del Sargassum nell’Atlantico settentrionale, di cosa si tratta e come si sta espandendo
Negli ultimi quattro decenni, la distribuzione del Sargassum pelagico nell’Atlantico settentrionale è cambiata significativamente, con un aumento della biomassa e un’espansione in nuove aree oceaniche. Le prime osservazioni del Sargassum risalgono ai viaggiatori che descrissero il Mar dei Sargassi e notarono il legame tra le popolazioni neritiche del Golfo del Messico e quelle pelagiche.
Il Sargassum rappresenta una risorsa naturale di grande importanza negli oceani, fungendo da vera e propria “foresta marina” galleggiante. Le sue fitte masse offrono rifugio e nutrimento a numerose specie animali, tra cui pesci, tartarughe, granchi e uccelli marini. Grazie a questo habitat, molte specie possono riprodursi, crescere e trovare protezione dai predatori, contribuendo alla biodiversità e alla stabilità degli ecosistemi oceanici.
Oltre a fornire un rifugio essenziale, il Sargassum svolge un ruolo importante nella produzione di ossigeno, assorbendo anidride carbonica attraverso la fotosintesi e rilasciando ossigeno nell’ambiente marino. Inoltre, costituisce una base fondamentale per la catena alimentare, nutrendo numerosi organismi e supportando la salute complessiva dell’ecosistema.
Sebbene la sua proliferazione eccessiva possa creare problemi lungo le coste, compromettendo il turismo e alcune attività economiche, il Sargassum offre anche opportunità di utilizzo sostenibile come biocarburanti, fertilizzanti e materiali per l’edilizia.
Caratteristiche e posizione del Mar dei Sargassi
Il Mar dei Sargassi è una vasta porzione dell’Atlantico settentrionale delimitata dalle Grandi Antille a ovest, dalle Azzorre a est e dalle Bermuda a nord. Pur essendo un mare aperto, senza confini continentali, la sua estensione è definita dal giro delle correnti oceaniche: la Corrente del Golfo a ovest, la Corrente nord-atlantica a nord, la Corrente delle Canarie a est e la Corrente Equatoriale Nord a sud.
Le acque si distinguono per il colore blu intenso e un’eccezionale trasparenza, con visibilità subacquea fino a 61 metri, e sono spesso calme grazie alla circolazione delle correnti circostanti. Il Mar dei Sargassi è inoltre un importante habitat migratorio, ospitando ogni autunno le anguille europee durante il loro percorso verso i luoghi di riproduzione.
Importanza ecologica e minacce ambientali
Il Sargasso rappresenta un elemento cruciale dell’ecosistema marino del Nord Atlantico, offrendo rifugio e risorse alimentari a numerose specie. Tartarughe, granchi e gamberi trovano riparo tra le fronde galleggianti, mentre tonni, megattere e uccelli marini si nutrono dei piccoli organismi associati alle alghe. Questi ammassi fungono anche da siti di deposizione delle uova per specie come anguille e marlin, favorendo la riproduzione in mare aperto. Tuttavia, l’aumento delle microplastiche convogliate dalle correnti minaccia gravemente questi habitat, compromettendo la sopravvivenza e la riproduzione delle specie che vi dipendono.
Oltre all’inquinamento da microplastiche, le attività umane contribuiscono a modificare l’equilibrio delicato del Mar dei Sargassi. Le sostanze di scarto provenienti dalle monocolture intensive delle Americhe favoriscono una crescita eccessiva delle alghe, alterando gli equilibri ecologici e causando effetti negativi sulle specie marine. Per secoli, il Mar dei Sargassi ha alimentato miti e leggende, sin dai tempi delle esplorazioni. La sua particolare configurazione crea un vortice di acqua che intrappola una vasta massa di alghe galleggianti chiamate appunto sargassi. Equipaggi di ogni epoca temevano di restare intrappolati tra le lunghe fronde galleggianti che si estendono per migliaia di chilometri, un timore amplificato dal vicino Triangolo delle Bermuda, teatro di racconti di sparizioni di navi e aerei che hanno contribuito a rendere l’area oggetto di fascino e mistero.