INPS, svolta storica nel nostro paese: minima a 1600€ senza versare 1€ di contributi | È facilissimo averla
Pensionati (cataniaoggi.it-pexels)
L’assegno sociale molto generoso che spetta anche agli italiani, un sostegno per chi non ha versato contributi
In un’Europa sempre più attenta alle fasce fragili della popolazione, anche chi non ha maturato contributi sufficienti per una pensione ha diritto a un sostegno economico. In Italia si chiama Assegno sociale ed è destinato a chi ha raggiunto i 67 anni senza aver lavorato o senza aver maturato i requisiti contributivi minimi. È un importo fisso erogato per tredici mensilità, non soggetto a tassazione. Anche altri Paesi europei hanno introdotto misure analoghe, ma in alcuni casi l’importo previsto risulta ben più generoso.
Tra i Paesi europei che hanno adottato strumenti simili all’Assegno sociale, la Francia si distingue per l’entità del beneficio. Qui esiste una misura chiamata Aspa, acronimo di Allocation de solidarité aux personnes âgées. Si tratta di un aiuto economico destinato agli over 65 con redditi molto bassi, che in alcuni casi può arrivare fino a circa 1.600 euro mensili. Una cifra che supera di gran lunga l’importo massimo previsto in Italia, fissato a poco più di 730 euro al mese per chi ha almeno 70 anni.
A differenza dell’Italia, dove l’età minima per l’Assegno sociale è fissata a 67 anni, in Francia si può accedere all’Aspa già al compimento dei 65 anni. In alcune situazioni particolari, come nel caso di soggetti con invalidità al 50%, è possibile fare richiesta già a 62 anni. Questo rende la misura francese più accessibile anche in termini anagrafici, dando una risposta più tempestiva a chi si trova in condizioni di bisogno.
Come per l’Assegno sociale italiano, anche l’Aspa è vincolata a precisi limiti di reddito. Per le persone sole il tetto massimo è di 12.411,44 euro annui, mentre per le coppie la soglia è pari a 19.268,80 euro. A differenza dell’Italia, la soglia per le coppie non raddoppia, ma rimane più contenuta. Altro requisito fondamentale riguarda la residenza: per ottenere l’Aspa è necessario vivere in Francia almeno nove mesi l’anno. Questo vale anche per i cittadini europei, compresi gli italiani, purché dimostrino una residenza abituale e stabile.
Calcolo dell’importo e integrazione al reddito
Il funzionamento dell’Aspa ricalca quello dell’Assegno sociale, trattandosi in entrambi i casi di un’integrazione al reddito. Chi non ha alcun reddito riceve l’importo massimo, ma se si percepisce una pensione o un altro tipo di entrata, l’Aspa viene calcolata sottraendo quanto già percepito dalla soglia massima prevista. Ad esempio, chi riceve una pensione di 500 euro potrà ottenere un’integrazione fino a raggiungere il massimale previsto.
Uno degli aspetti più interessanti dell’Aspa riguarda la possibilità di cumularla con piccoli redditi da lavoro. Il sistema prevede infatti una franchigia che consente a chi guadagna meno di una certa soglia di mantenere integralmente l’assegno. Nel 2025, ad esempio, una persona sola potrà guadagnare fino a circa 530 euro al mese senza che ciò comporti una riduzione dell’importo ricevuto. Solo la parte eccedente verrà sottratta.
Un incentivo alla partecipazione attiva
Questa impostazione è pensata per non scoraggiare chi, pur in età avanzata o in difficoltà, decide di rimanere attivo nel mondo del lavoro. Lavoretti part-time, attività occasionali o collaborazioni leggere diventano compatibili con l’aiuto statale, contribuendo al benessere psicofisico della persona senza compromettere la stabilità economica garantita dall’Aspa. In questo modo si favorisce un invecchiamento più dignitoso e partecipativo.
Gli italiani che decidono di trasferirsi in Francia possono accedere all’Aspa, a patto di rispettare i requisiti richiesti, in primis la residenza effettiva per almeno nove mesi all’anno. Una possibilità concreta che apre nuove prospettive per chi vive in condizioni di disagio economico e cerca una forma di protezione sociale più forte. L’integrazione europea, almeno in questo ambito, dimostra di poter offrire soluzioni più avanzate e inclusive.