San Cristoforo si rialza: nasce il Patto per i giovani e la rinascita del quartiere
Nel cuore di San Cristoforo, dove quattro ragazzi – Giovanni, Lorenzo, Benedetto e un loro coetaneo – persero tragicamente la vita in un episodio legato al clan Santa Paola, si è scelto di trasformare il dolore in impegno concreto. Alla “Città dei Ragazzi” di via Gramignani è stato firmato il nuovo Patto educativo territoriale e di sviluppo sociale, frutto della collaborazione tra scuole, famiglie, istituzioni, associazioni e residenti, con l’obiettivo di ridare prospettive positive ai più giovani e ricucire le fratture del tessuto comunitario.
Un progetto partecipato per non lasciare indietro nessuno
La sede storica voluta da padre Santo D’Arrigo, rilanciata dall’impresa sociale Keras insieme all’ente proprietario Icam, ha fatto da cornice ideale per un’iniziativa nata da un lungo percorso di ascolto. «Dietro ogni gesto estremo di un adolescente c’è la mancanza di un adulto in grado di guidarlo» ha ricordato Marco Barbarossa, direttore della Città dei Ragazzi, sottolineando come la vera sfida sia offrire a ciascun bambino un sostegno continuo.
Le linee d’azione: istruzione e rigenerazione urbana
Il Patto si articola su due direttrici: il contrasto alla dispersione scolastica e la promozione di legalità e inclusione, da un lato; la riqualificazione del territorio – combattendo degrado, povertà e criminalità – dall’altro. Attraverso laboratori, tutoraggio educativo e iniziative culturali e sportive, le scuole e gli enti locali intendono far tornare i luoghi comuni di ritrovo a vivaci punti di aggregazione.
Il ruolo delle Istituzioni e delle associazioni
«Un’intesa solida nasce dal lavoro quotidiano di relazioni autentiche», ha spiegato Andrea Guzzardi, assessore comunale all’Istruzione, mentre Maria Pia Fontana – dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Catania – ha presentato i corsi che trasformano l’esperienza carceraria in un’occasione di formazione, aiutando a gestire rabbia e violenza con strumenti nuovi. Per Maria Paola Iaquinta, preside dell’“I.C. Cesare Battisti”, la scuola resta «luogo di accoglienza e rinascita, dove seminare fiducia e rispetto».
Governance flessibile e orizzonte aperto
Il Patto non prevede contributi economici obbligatori ma si basa su una governance condivisa: un comitato di programmazione e uno di gestione monitoreranno le attività in modo periodico. All’atto formale hanno partecipato, tra gli altri, l’assessora alle Politiche Giovanili Viviana Lombardo, il presidente del Primo Municipio Francesco Bassini, il dirigente scolastico Santo Molino e numerose associazioni territoriali – da 350 Sicilia a Unicef, dal Leo Club al Collegium Musicum.
Il murale dei “picciriddi” e l’invito all’adesione
Simbolo tangibile di questo impegno collettivo sarà un murale commemorativo dedicato ai quattro adolescenti, destinato a diventare un faro di speranza per il quartiere. Il Patto rimane aperto a nuove firme: chiunque – ente pubblico, realtà del terzo settore o cittadino – potrà aderire e contribuire alla rinascita di San Cristoforo.
In questo modo, dalla memoria dolorosa nasce una prospettiva di crescita condivisa, dove ogni bambino diventa protagonista di un futuro diverso e più solidale.