Messina, debutta “Zattere nel Mare” di Santi Scarcella: musica, scuola e cultura mediterranea
Un pianoforte recuperato in mare, la musica come salvezza e la forza della parola come radice identitaria. Nasce da questi simboli “Zattere nel Mare”, il nuovo progetto di Santi Scarcella – pianista, cantautore e docente – che debutterà in prima nazionale il 23 dicembre 2025 al Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
Lo spettacolo, unico nel suo genere, segna per la prima volta la collaborazione tra l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele – diretta dal Maestro Alberto Maniaci – e la storica band di Scarcella, dando vita a un linguaggio musicale originale che intreccia sinfonia, jazz e canzone d’autore.
Accanto a Santi Scarcella (voce, pianoforte e synth), sul palco si esibiranno Nicola Costa alle chitarre, Francesco Luzzio al basso, Puccio Panettieri alla batteria e l’orchestra stabile del teatro messinese. Tra gli ospiti speciali, il coro di voci bianche dell’Istituto Comprensivo di Tortorici e il polistrumentista Gemino Calà, al friscalettu, marranzano e zampogna. Altri nomi saranno svelati nelle prossime settimane.
Dopo la prima messinese, la tournée toccherà i principali teatri italiani: già confermata la tappa del 18 aprile 2026 al Teatro Trianon di Napoli, seguita da Roma e Milano.
IL PIANOFORTE SALVATO DAI MARI D’ITALIA
Per il videoclip del brano “Zattere nel Mare”, la Guardia Costiera Italiana ha messo a disposizione mezzi navali e aerei per realizzare immagini simboliche di grande impatto: il recupero di un pianoforte in mare con la scritta “Salvami”, metafora della cultura e della natura che chiedono di non essere dimenticate. Le riprese, firmate dal regista Giacomo Citro, sono state effettuate tra Messina e lo Stretto e raccontano, in chiave visiva, la rinascita attraverso l’arte.
“CABBASISI”: FRANCESCANESIMO E LINGUA POPOLARE
Il secondo videoclip del progetto, girato ad Assisi, è dedicato ai temi della povertà e della fratellanza secondo la tradizione francescana. Il brano, intitolato “Cabbasisi”, utilizza l’espressione popolare resa celebre da Andrea Camilleri – «Ci avete rotto i cabbasisi» – per trasformarla in un atto poetico e teatrale contro la superficialità e l’indifferenza.
«Recuperare il siciliano significa restituire dignità alla parola, alla lingua viva del popolo – spiega Scarcella – quella stessa che Dante riconobbe come base del volgare italiano nei sonetti messinesi del XIII secolo, dando origine alla Scuola Poetica Siciliana. Non è volgarità: è verità, è cultura che torna a essere carne e spirito».
LA SCUOLA E I RAGAZZI DI CENTOCELLE
Nel brano principale partecipano anche gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Via dei Sesami” di Centocelle (Roma), dove Scarcella insegna Musica. Una presenza che sottolinea il legame profondo tra arte e formazione. Curiosa la coincidenza che lega il quartiere alla storia della canzone italiana: la scuola si trova infatti a pochi metri dalla casa d’infanzia di Claudio Baglioni.
«Quando ho scoperto che insegnavo dove Baglioni è cresciuto – racconta Scarcella – ho sentito un segno: come se la musica avesse fatto un giro completo, tornando alle origini per ripartire dai ragazzi».
UN PROFESSORE E UN ARTISTA
Docente al Conservatorio “G. Donizetti” di Bergamo e all’Istituto Comprensivo “Via dei Sesami” di Roma, Scarcella ha formato generazioni di studenti, tra cui Niccolò Moriconi (Ultimo), che in più occasioni lo ha citato come maestro di vita e di musica. La sua carriera artistica lo ha visto collaborare con Joe Lovano, Steve Reich, Stefano Di Battista, Israel Varela, Giovanni Baglioni, Andrea Mingardi, Nino Frassica, Marisa Laurito, oltre ad aver accompagnato Fiorello e Renzo Arbore.
BIGLIETTI E TOUR
I biglietti per la prima nazionale del 23 dicembre 2025 al Teatro Vittorio Emanuele di Messina sono già disponibili su Vivaticket. Dopo la tappa inaugurale, il tour proseguirà nei principali teatri italiani, con un calendario in via di definizione.
