Le tensioni tra alleati dopo le nomine nella sanità non si placano. Da martedì l’esame in Aula della “quater” da 240 milioni

CATANIA – Clima solo apparentemente disteso all’Assemblea regionale siciliana. La manovra quater, approdata in Commissione Bilancio con un valore di 240 milioni di euro, sarà incardinata martedì in Aula, ma le frizioni nella maggioranza restano vive. L’ultima scintilla si è accesa dopo le nomine nel settore sanitario e la riforma della governance regionale, che non hanno contribuito a rasserenare i rapporti tra Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Il pomo della discordia è la designazione di Salvatore Iacolino alla guida della Pianificazione strategica della sanità regionale e quella di Alberto Firenze alla direzione generale dell’Asp di Palermo. Due scelte politiche fortemente volute dal presidente Renato Schifani, ma che i meloniani non hanno digerito. E lo hanno fatto capire chiaramente: abbandono della riunione di giunta, nessun accordo sulla manovra e clima tutt’altro che pacificato.

Giorgio Assenza, capogruppo di FdI all’Ars, frena sul giudizio: «Una diversità di vedute che doveva essere gestita meglio», dice riferendosi alla decisione di Palazzo d’Orléans di procedere senza ascoltare gli alleati. Più ottimista Marcello Caruso, coordinatore regionale di FI: «Non credo ci saranno ricadute per quanto avvenuto».

Intanto il quarto provvedimento finanziario dell’anno contiene misure urgenti in ambito culturale e sanitario. Fratelli d’Italia spingeva per l’arrivo di Mario La Rocca attualmente alla guida del Dipartimento Beni culturali, ma la decisione è andata in altra direzione. Un colpo che si aggiunge alla mancata condivisione delle nomine nella sanità.

Sullo sfondo, la posizione del vicepresidente della Regione Luca Sammartino (Lega), che ha legato l’iter della manovra all’accordo interno alla coalizione: «Non è pensabile che le partite strategiche si giochino fuori da una visione comune».

Nel frattempo, anche il Cimsit – sindacato dei medici specialisti ambulatoriali – ha espresso «grande soddisfazione» per la nomina di Iacolino. Di contro, il M5S con Antonio De Luca ha annunciato un esposto alla Corte dei Conti per presunte irregolarità nell’assegnazione di incarichi dirigenziali.

Il dibattito in Aula, con ogni probabilità, si preannuncia acceso. Non solo per il contenuto della manovra, ma per l’equilibrio politico interno alla coalizione, che resta precario.