L’appello di Pier Silvio Berlusconi per un cambio di passo scuote Forza Italia: tra congresso, leadership e volti nuovi, il partito si prepara a una fase di accelerazione anche sui territori.

ROMA – L’invito a un rinnovamento quasi radicale, lanciato da Pier Silvio Berlusconi, ha avuto l’effetto di una scossa all’interno di Forza Italia. Un messaggio che ha aperto un confronto serrato sulle strategie future del partito, a partire dalla classe dirigente fino alla necessità di imprimere una decisa accelerazione ai congressi regionali.

Il tema della leadership resta centrale. Nessuno mette formalmente in discussione la guida di Antonio Tajani, ma l’indicazione arrivata dalla famiglia Berlusconi spinge verso una riflessione più ampia, che investe il profilo politico e organizzativo del movimento. In questo quadro, prende corpo l’ipotesi di un quartetto di figure nuove su cui costruire la comunicazione e il rilancio del partito, affiancando l’attuale dirigenza.

Il percorso di rinnovamento, secondo quanto filtra, dovrebbe svilupparsi su due direttrici: da un lato il rafforzamento dell’identità politica, dall’altro una selezione più inclusiva delle competenze, capace di intercettare energie esterne e valorizzare i territori. Un processo che, pur non essendo formalizzato, guarda già agli appuntamenti elettorali futuri e alla tenuta del partito nel medio periodo.

Il tema sarà al centro anche del convegno dei “liberali” in programma a Palazzo Grazioli, storica residenza romana di Silvio Berlusconi, dove mercoledì è previsto un confronto politico che vedrà come unico ospite Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. Una presenza non casuale, che alimenta le voci su una possibile ascesa di nuovi leader territoriali all’interno di Forza Italia.

Intanto, nel partito cresce il dibattito. C’è chi guarda con favore alla spinta al cambiamento, ritenendola necessaria per evitare l’immobilismo, e chi teme che un’accelerazione eccessiva possa creare fibrillazioni interne. Sullo sfondo resta la questione dei congressi regionali, considerati il banco di prova per misurare la reale capacità di rinnovamento e di apertura.

L’appello di Pier Silvio Berlusconi, pur privo di indicazioni operative immediate, ha dunque acceso i riflettori su una fase di transizione. Una fase in cui Forza Italia è chiamata a ridefinire ruoli, linguaggi e prospettive, cercando un equilibrio tra continuità e cambiamento, in un contesto politico sempre più competitivo.

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