Barbagallo: “Falsità sui ‘voti dei morti’? Il Pd tutela la privacy. Ripartiamo dal dialogo”

Anthony Barbagallo

«Le accuse di brogli sono irricevibili. Nessun defunto ha votato nell’assemblea, le insinuazioni infamanti danneggiano il partito». Lo afferma Anthony Barbagallo, segretario uscente e ricandidato del Pd siciliano, in un’intervista pubblicata oggi da Repubblica Palermo. Barbagallo respinge anche il sospetto degli “account fantasma” – come il misterioso “gatto nero” – spiegando che si trattava di iscritti reali: «Uno di quelli era Gaetano Merlo, nostro storico dirigente». Quanto alla richiesta di rendere noto l’elenco dei votanti, il segretario chiarisce che il Pd ha adottato la stessa piattaforma telematica utilizzata a livello nazionale, con tutte le garanzie sulla privacy: «Le regole sono chiare, esistono organi di garanzia. Se arriveranno ricorsi, si verificherà la regolarità dei conteggi».

Barbagallo non nasconde la delusione per il forfait di una parte della base che aveva chiesto trasparenza, ma rilancia: «Sono già stato unico candidato nel 2020. Alimenteremo il confronto nei circoli e anche con chi non è iscritto. Vogliamo un partito inclusivo, pronto al cambiamento e aperto ai giovani e alle donne». Sull’esperienza di questi anni, e sul fatto che nel 2022 il Pd fosse molto lontano dal M5S, il segretario rivendica la scelta di puntare su Caterina Chinnici: «Allora non avremmo mai immaginato la crisi di governo e la rottura tra Conte e Chinnici. Ma i “se” e i “ma” non fanno la storia».

Barbagallo indica ora nei referendum di giugno il terreno su cui ricostruire unità e consenso: «Ricomporre il partito sarà possibile sulle battaglie condivise. Mi impegnerò fino all’ultimo per riprendere il dialogo».