Ha inseguito l’ex compagna per le vie del centro storico di Catania, urlandole contro e minacciandola, fino a quando l’intervento della Polizia di Stato ha messo fine a una situazione diventata sempre più pericolosa.
Protagonista della vicenda è un 45enne catanese, arrestato nei giorni scorsi dagli agenti della Questura per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre che denunciato per atti persecutori.
La donna, visibilmente spaventata, ha chiesto aiuto contattando la sala operativa della Questura mentre si stava dirigendo a piedi verso un parrucchiere. L’ex fidanzato la seguiva in bicicletta, continuando a urlarle contro e insultarla, attirando l’attenzione dei passanti.
Grazie alle indicazioni fornite in tempo reale dalla vittima sul percorso che stava seguendo, una pattuglia della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha raggiunto la donna in via di Sangiuliano.
Gli agenti hanno subito messo in sicurezza la donna, cercando di allontanare l’uomo. Quest’ultimo, però, è sceso repentinamente dalla bici e ha colpito al petto uno dei poliziotti, spingendolo con forza nel tentativo di avvicinarsi nuovamente alla vittima.
Dopo essere stato definitivamente bloccato, il 45enne è stato condotto negli uffici di polizia, dove è stato identificato e arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
L’intervento tempestivo degli agenti ha impedito che la situazione potesse degenerare ulteriormente. La donna, ancora scossa, ha deciso di formalizzare la denuncia, fornendo agli investigatori numerosi elementi su analoghi comportamenti già messi in atto in passato.
Secondo quanto riferito, l’uomo non avrebbe mai accettato la fine della relazione, durata circa sei anni, manifestando nel tempo atteggiamenti ossessivi e persecutori. In più occasioni si sarebbe appostato sotto l’abitazione della donna, seguendone gli spostamenti negli orari di uscita e rientro dal lavoro, provocandole un persistente stato di ansia e angoscia.
Per questi motivi, il 45enne è stato anche denunciato per atti persecutori. Informato il Pubblico Ministero di turno presso il Tribunale di Catania, l’uomo è stato condotto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa del giudizio per direttissima.
Le persone coinvolte sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva di condanna, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza. Chiunque voglia esercitare il diritto di replica può farlo nei modi e nei termini previsti dalla legge.
