Fratelli d’Italia apre la crisi in Sicilia: la nomina di Iacolino fa tremare la giunta Schifani
Renato Schifani
Il partito di Giorgia Meloni valuta il ritiro dei suoi assessori dalla giunta regionale. La scelta su Salvatore Iacolino alla Pianificazione strategica della Sanità ha innescato la più profonda crisi politica dall’inizio della legislatura.
PALERMO – L’equilibrio della maggioranza che sostiene Renato Schifani alla guida della Regione Siciliana è entrato in fibrillazione. Dopo giorni di tensioni crescenti, Fratelli d’Italia ha deciso di alzare il livello dello scontro politico e, per la prima volta, mette sul tavolo la possibilità di lasciare la giunta e garantire soltanto un appoggio esterno. Una scelta che comporterebbe l’uscita contemporanea di Alessandro Aricò, Elvira Amata, Giusy Savarino e Francesco Scarpinato.
Fonti interne al partito confermano, a taccuino chiuso, la linea dura: «Ha già parlato il nostro commissario — confermano fonti meloniane — non serve che nessuno di noi aggiunga altro. Ma questa volta puntiamo ad arrivare fino in fondo».
Il detonatore della crisi è stata la decisione del governatore di procedere con la nomina di Salvatore Iacolino a capo della Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute. Una mossa arrivata il giorno dopo un confronto con Luca Sbardella, commissario di FdI in Sicilia, che si aspettava un rinvio. L’accelerazione ha avuto l’effetto di uno schiaffo politico: i meloniani si sono sentiti scavalcati e ora non escludono nessuna opzione.
Schifani tenterà di ricucire i rapporti direttamente a Roma, dove incontrerà Ignazio La Russa, suo storico alleato nel partito di Giorgia Meloni. Ma la mediazione, in questa fase, non appare affatto scontata. Il contratto per l’incarico a Iacolino, intanto, non è ancora stato formalizzato: un segnale che lascia intendere che le manovre politiche sono ancora in corso.
In questo clima incandescente, l’Assemblea regionale rispecchia la frammentazione della coalizione. Nella serata di ieri erano già stati depositati più di mille emendamenti alla manovra, a conferma di un’Aula spaccata e attraversata da tensioni sia tra alleati sia tra maggioranza e opposizione.
A gettare altra benzina sul fuoco è intervenuta la deputata forzista Margherita La Rocca Ruvolo, che ha presentato un’interrogazione parlamentare sull’accordo quadro da 13 milioni di euro stipulato tra Iacolino e la società Engineering. Si tratta di un’azienda che ha in corso un contenzioso con la Regione per 81 milioni di euro, circostanza che ha acceso i riflettori politici e mediatici sull’intera operazione.
Dura la reazione del Movimento 5 Stelle, che parla apertamente di crisi di governo: «C’è poco da girarci attorno: le ultime nomine nel pianeta sanità, nonostante i grossi rischi erariali cui espongono la Regione e a dispetto delle enormi spaccature che aprono nella giunta — attacca il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca — sono l’ennesima controprova del fatto che per Schifani l’interesse per le poltrone viene prima di ogni cosa e aprono ufficialmente la crisi di governo».