La città etnea, patria dell’inestimabile “oro verde”, è pronta a vivere la sua festa più attesa: la Sagra del Pistacchio 2025. L’evento, presentato ufficialmente al Castello Nelson, si svolgerà in due fine settimana – dal 10 al 12 e dal 17 al 19 ottobre – e promette un’edizione dedicata non soltanto all’eccellenza gastronomica, ma anche all’accoglienza, con l’obiettivo di trasformarsi nella vera “Sagra dell’Inclusione”. Alla conferenza stampa hanno preso parte il vicesindaco Salvatore Pizzuto, l’assessore agli Eventi Angelica Prestianni – anima organizzativa della manifestazione insieme al capo area Patrizia Orefice – e l’assessore alle Politiche scolastiche Maria De Luca. Presenti anche il consigliere comunale Ernesto Di Francesco e il responsabile dell’area Affari generali del Comune, Nunzio Giuffrida. Ospite d’onore l’on. Salvo Tomarchio, mentre il sindaco Pino Firrarello è stato trattenuto da un imprevisto.

Il programma si preannuncia ricco: dal taglio del nastro il 10 ottobre alle 18 in Viale Catania all’apertura degli stand che diffonderanno per le vie il profumo del pistacchio, fino agli spettacoli folkloristici, con sbandieratori, musici, majorettes e carretti siciliani. Domenica 12 ottobre spazio al Teatro dei pupi dei Fratelli Napoli e al convegno “Pistacchio: Tradizioni e Innovazioni”.

Tra le novità spicca “Mister Bront”, mascotte che celebra pistacchio, ciclope e Ducea, ideata da Quater. Ampio spazio anche all’inclusione, con aree accessibili ai diversamente abili e un baby pit-stop in Piazza Spedalieri, come annunciato dall’assessore Prestianni: «Abbiamo lavorato affinché questa Sagra fosse un esempio di accoglienza».

L’assessore De Luca ha sottolineato la valenza intergenerazionale: «La scuola parteciperà con studenti da tutto il territorio e sono previste attività per il Centro anziani». «Quello di Bronte non è solo il pistacchio più buono al mondo, ma il cuore verde della nostra economia» ha affermato l’on. Tomarchio, mentre il sindaco Firrarello ha ricordato: «La Sagra del Pistacchio è la nostra vetrina più luminosa, un omaggio alla fatica degli agricoltori e un invito a vivere un’esperienza fatta di gusto e valori. Venite a Bronte: qui il pistacchio ha il sapore inconfondibile dell’accoglienza».