CIRCOLARE INPS, se sei nato in uno di questi 3 anni puoi festeggiare: per te ci sono 16 mesi di arretrati da recuperare | Partono gli accrediti in queste ore
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Il 2025 porta importanti novità pensionistiche e la possibilità di recuperare mesi di arretrati per molti lavoratori.
L’INPS sta dando il via a una serie di accrediti che interesseranno un’ampia platea di lavoratori prossimi al pensionamento. Le recenti circolari hanno chiarito le modalità per ottenere rimborsi e arretrati pensionistici, in particolare per chi è nato tra il 1958 e il 1961. Un tema che accende l’interesse perché riguarda sia il diritto al trattamento pensionistico sia la possibilità di anticiparne la decorrenza.
Il sistema previdenziale italiano, complesso e articolato, prevede diverse forme di pensionamento a seconda dell’età, dei contributi versati e di altre condizioni specifiche come la maternità o la tipologia contrattuale. Il 2025 si annuncia un anno chiave per molte lavoratrici e lavoratori, soprattutto per quelli che si avvicinano ai requisiti minimi di accesso alla pensione.
La normativa attuale riserva agevolazioni particolari a chi ha figli, riconoscendo la possibilità di recuperare mesi di pensione non fruiti a causa della maternità. Questo meccanismo permette di anticipare la pensione o di ottenere arretrati economici significativi, un beneficio che non tutti conoscono ma che può fare la differenza nella vita di chi ha dedicato tempo e energie al lavoro e alla famiglia.
Non tutte le strade verso il pensionamento sono uguali: esistono più modalità di uscita dal mondo del lavoro nel 2025, con criteri di età e contributi molto diversificati. Vediamo allora quali sono i casi più significativi.
Chi sono i protagonisti?
Il 2025 rappresenta un anno fondamentale per i nati nel 1958, che raggiungono l’età ordinaria per la pensione, i 67 anni. Ma è anche l’anno della pensione anticipata per i cosiddetti “contributivi puri” nati nel 1961, ovvero coloro che non hanno versato contributi prima del 1996 e che possono andare in pensione già a 64 anni con almeno 20 anni di contributi.
Queste due categorie hanno in comune la possibilità di accedere alla pensione con requisiti relativamente contenuti, ma anche l’opportunità di recuperare mesi di pensione arretrata legati alla maternità.
Mesi di arretrati per le lavoratrici con figli
Nel dettaglio, le donne nate nel 1958 e nel 1961 che hanno avuto figli possono usufruire del riconoscimento di mesi di arretrati – fino a un massimo di 16 mesi – che vengono “recuperati” ai fini della decorrenza della pensione. Questo significa che una pensione teoricamente maturata a 67 o 64 anni può anticipare l’inizio del pagamento fino a diversi mesi prima, grazie alle norme pensate per compensare l’interruzione contributiva dovuta alla maternità.
Per ogni figlio, infatti, è possibile recuperare quattro mesi di pensione arretrata. Una possibilità che interessa anche chi non ha richiesto questo beneficio in passato. Le lavoratrici con almeno un figlio possono richiedere all’INPS un calcolo specifico della pensione che tiene conto dei mesi arretrati. Questo comporta però alcune rinunce, come l’uso di coefficienti di trasformazione leggermente meno vantaggiosi, ma in cambio si ottiene un anticipo della pensione.
Per chi è nato nel 1958 e accede alla pensione di vecchiaia:
con 1 o 2 figli si applica il coefficiente previsto per i 68 anni;
con 3 o più figli, quello per i 69 anni.
Per chi invece è nato nel 1961 e accede alla pensione anticipata contributiva, è possibile avere la decorrenza anticipata con gli arretrati fino a 16 mesi, rinunciando a coefficienti più favorevoli ma guadagnando mesi di anticipo.