Internet obbligatorio per legge: passa il decreto Fibra Inclusiva | Accertamenti a tappeto sulle connessioni

Internet - (cataniaoggi.it-pexels)

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Un obbligo per tutti gli esercenti e professionisti, se ti trovano senza puoi incorrere in sanzioni molto care m

Per alcune categorie è obbligatorio dotarsi di POS, la regola vale per tutti coloro che esercitano un’attività commerciale o professionale in Italia. Si tratta di una misura prevista dal Decreto PNRR 2 con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale, promuovere la tracciabilità dei pagamenti e facilitare l’uso degli strumenti elettronici da parte dei consumatori. A partire da questa data, inoltre, sono diventate operative anche le sanzioni per coloro che non ottemperano all’obbligo.

L’obbligo di accettare pagamenti elettronici riguarda un’ampia platea di soggetti. Sono coinvolti i commercianti, sia titolari di grandi negozi sia piccoli esercenti, compresi i venditori ambulanti. Anche gli artigiani come falegnami, fabbri, idraulici e pasticceri rientrano tra le categorie interessate. La normativa coinvolge inoltre le attività legate alla ristorazione, dai bar ai ristoranti, dai forni alle pizzerie. Allo stesso modo, devono adeguarsi anche i liberi professionisti che offrono servizi direttamente al pubblico come avvocati, medici, architetti e consulenti.

Nonostante l’estensione della normativa, alcune categorie risultano ancora escluse. I professionisti che operano in studi associati e non fatturano direttamente ai clienti finali sono per ora esonerati. Tuttavia, è già in corso un dibattito per ampliare ulteriormente l’obbligo nei prossimi anni e rendere il sistema ancora più capillare ed efficace.

Uno degli aspetti centrali dell’obbligo è rappresentato dall’introduzione di sanzioni per chi non si dota del POS o rifiuta pagamenti elettronici. Le sanzioni prevedono una multa fissa di 30 euro, alla quale va aggiunto il 4% del valore della transazione rifiutata. Questo meccanismo sanzionatorio è valido per qualsiasi importo, anche per i pagamenti più modesti, e mira a scoraggiare ogni forma di resistenza al cambiamento da parte degli esercenti.

Gli incentivi per agevolare l’adeguamento

Per sostenere i costi derivanti dall’adozione del POS, il governo ha introdotto una serie di incentivi fiscali. In particolare, sono previsti crediti d’imposta per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di dispositivi POS collegati ai registratori di cassa. Altre agevolazioni riguardano le commissioni bancarie relative alle transazioni elettroniche, che potranno essere parzialmente rimborsate tramite bonus fiscali.

Il decreto-legge 99/2021 ha rafforzato ulteriormente il sistema degli incentivi, prevedendo un bonus del 100% sulle commissioni per le transazioni effettuate con carte o bancomat tramite dispositivi collegati direttamente alla cassa. Questa misura, ha poi lasciato spazio a un regime ordinario che prevede un bonus del 30% sulle stesse commissioni.

Pagamento Pos - (cataniaoggi.it-pexels)
Pagamento Pos – (cataniaoggi.it-pexels)

Ulteriori incentivi per sistemi tecnologici avanzati

Per favorire la digitalizzazione e la modernizzazione del sistema di pagamento, sono stati introdotti anche incentivi per l’acquisto di strumenti tecnologici evoluti. Questi dispositivi devono essere in grado di memorizzare e trasmettere in tempo reale i dati delle transazioni. I benefici fiscali variano in base al volume d’affari del contribuente, con un tetto massimo di 320 euro per ogni soggetto interessato.

L’obbligo del POS rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e tracciabilità dei pagamenti in Italia. Anche se l’adeguamento può comportare alcuni costi iniziali per gli operatori, le misure messe in campo dal governo mirano a rendere il processo meno oneroso. A lungo termine, si punta a creare un sistema economico più equo, in cui la digitalizzazione contribuisca a ridurre l’evasione e a semplificare i rapporti tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione.