Manovra Sicilia 2026-2028: incentivi al lavoro stabile e investimenti per la crescita
Schifani
“Il lavoro e il mondo produttivo sono il cuore della manovra. Puntiamo a fare crescere ancora di più il numero degli occupati a tempo indeterminato facendo diminuire il costo del lavoro sopportato dalle imprese”. Con queste parole il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha sintetizzato lo spirito della nuova legge di stabilità 2026-2028, approvata dalla Giunta regionale. Una manovra da 1,2 miliardi di euro complessivi che punta su occupazione stabile, sostegno agli investimenti e rilancio del tessuto produttivo siciliano.
È questa la Sicilia che piace, quella che guarda al futuro con realismo, che investe sulle proprie imprese e sulle persone. Una Sicilia che mette al centro il lavoro, la produttività e la responsabilità sociale, scegliendo di coniugare rigore e sviluppo, efficienza amministrativa e sostegno alle famiglie. Dopo anni di emergenze e contenimento, la Regione vira verso una stagione di crescita e di fiducia.
La legge di stabilità prevede misure per incentivare le assunzioni a tempo indeterminato per un totale di 220 milioni di euro. Le imprese potranno accedere a un contributo fino al 10% del costo annuale per ogni lavoratore assunto stabilmente, con un plafond di 150 milioni l’anno per il triennio. Altri 50 milioni saranno destinati a chi collegherà le nuove assunzioni a progetti di investimento sul territorio.
La Regione rilancia anche il programma “Sicily Working”, che prevede contributi a fondo perduto fino a 30 mila euro per le aziende che assumono a tempo indeterminato o trasformano contratti precari, favorendo il lavoro da remoto in Sicilia.
Una parte significativa della manovra guarda poi alle Super Zes, le nuove zone economiche speciali che nasceranno nell’Isola per attrarre imprese e capitali. Alle aziende che si insedieranno in queste aree verranno concessi contributi a fronte degli investimenti realizzati, un passo importante per stimolare l’insediamento industriale e rilanciare la competitività territoriale.
L’attenzione è rivolta anche al settore dell’edilizia, con 15 milioni di euro all’anno destinati a interventi di riqualificazione energetica, consolidamento strutturale e efficientamento degli edifici. La misura prevede un contributo pari al 50% delle spese sostenute da persone fisiche o condomìni, fino a un tetto massimo stabilito per ciascuna unità immobiliare.
Tra gli altri interventi figurano la riduzione del 25% della tassa automobilistica per le nuove immatricolazioni aziendali, l’esenzione dal bollo per i veicoli a emissioni zero, 3 milioni di euro per il fondo editoria a sostegno di testate giornalistiche e editori librari, e oltre 6 milioni per il potenziamento del SovraCup regionale nella gestione delle liste d’attesa sanitarie. Non mancano misure per la prevenzione degli incendi, il finanziamento alle scuole per gli studenti con disabilità, la formazione professionale e la creazione di nuovi parchi urbani, con un’attenzione particolare al disagio sociale e alle aree più fragili.
“La nostra visione è chiara: coniugare rigore e sviluppo, responsabilità e crescita – ha spiegato l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino – restituendo ai cittadini i frutti del risanamento contabile raggiunto. Dopo la stagione del contenimento del disavanzo, si consolida quella degli investimenti e del potenziamento del lavoro stabile”. Una visione che mira a tradurre il risanamento in risultati tangibili, in un circolo virtuoso tra pubblico e privato, economia e territorio.
La manovra prevede inoltre trasferimenti significativi agli enti locali: 350 milioni di euro ai Comuni, 115 milioni per investimenti infrastrutturali e 108 milioni per le ex Province. Fondi che consentiranno di programmare interventi mirati a livello territoriale e migliorare i servizi essenziali.
In definitiva, la nuova legge di stabilità rappresenta un segnale politico e culturale: la Sicilia sceglie di investire su se stessa. Una manovra che guarda alla produttività come motore di sviluppo, che incentiva il lavoro stabile, sostiene l’edilizia sostenibile, tutela il sociale e promuove l’innovazione. È l’immagine di un’Isola che vuole crescere e competere, che non attende più ma costruisce il proprio futuro passo dopo passo, mettendo in rete imprese, istituzioni e cittadini. Una Sicilia che non teme le sfide ma le trasforma in opportunità, restituendo fiducia e dignità al lavoro come chiave di ogni progresso.
Intanto resta ancora da chiudere un capitolo delicato: l’aumento delle giornate per i 16 mila forestali stagionali. La norma non è entrata nel testo base approvato dalla giunta perché vale circa 40 milioni di euro e richiede un’intesa politica tra gli alleati di centrodestra. L’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, che segue la partita dei lavoratori stagionali, porterà martedì al vertice di maggioranza una proposta di emendamento per estendere i giorni di lavoro a tutti i contingenti (78, 101 e 151). All’interno della coalizione ci sono due linee: chi vuole aggiungere fino a 23 giornate per tutti e chi, invece, chiede di fissare un tetto più basso destinando una parte delle risorse a assunzioni più stabili. Sarà il confronto politico di martedì a definire la misura definitiva.
