Zafferana, fuga di monossido durante la gara: intossicate le atlete
Una fuga di monossido di carbonio ha interrotto una gara di pallavolo femminile a Zafferana Etnea, provocando il malore dell’intera squadra ospite e il trasferimento in ospedale delle atlete. Diverse giocatrici sono finite in camera iperbarica, ma nessuna è in pericolo di vita.
Una partita di campionato si è trasformata in una serata di paura al palatenda di Zafferana Etnea, dove un malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento avrebbe provocato la diffusione di monossido di carbonio, un gas inodore e potenzialmente letale. L’incidente è avvenuto durante l’incontro tra Zafferana Volley e Volley ’96 Milazzo, nel corso del terzo set, con il punteggio sul 1-1 e un parziale di 3-5 a favore della formazione ospite.
La prima atleta a sentirsi male si è improvvisamente accasciata a terra, perdendo i sensi. Ripresa conoscenza dopo alcuni minuti, è stata seguita da un’altra compagna colta da capogiri e difficoltà respiratorie. In breve tempo, tutte le giocatrici del Volley ’96 hanno iniziato a manifestare sintomi analoghi: mal di testa acuti, nausea, senso di costrizione toracica e problemi nella respirazione. Il personale del 118, giunto rapidamente sul posto, ha visitato l’intera squadra. La dottoressa in servizio, avvertendo un odore anomalo all’interno del palatenda, ha subito richiesto l’intervento dei Vigili del fuoco.
I rilievi tecnici hanno confermato la presenza di monossido di carbonio in concentrazioni tali da imporre l’evacuazione immediata dell’impianto. L’unità di crisi del 118 ha attivato la squadra di maxi emergenza e disposto il trasferimento urgente di tutte le atlete al Policlinico “Cannizzaro” di Catania. Per alcune è stato necessario il trattamento in camera iperbarica, misura adottata in caso di sospetta intossicazione da monossido per facilitare l’espulsione del gas dal sangue e prevenire complicazioni.
Le condizioni delle atlete risultano stabili e nessuna di loro è considerata in pericolo di vita. Restano tuttavia forti la preoccupazione e lo shock per quanto accaduto. La società Volley ’96 Milazzo, attraverso una nota diffusa sui social, ha espresso con toni decisi la gravità dell’episodio, sottolineando come le giocatrici abbiano «rischiato la vita a causa di un gas silenzioso» e ribadendo la necessità di agire per tutelare chi frequenta quotidianamente quella struttura. «Non possiamo restare zitti – si legge nel comunicato – lo dobbiamo alle nostre ragazze, alle loro famiglie e a chi entra ogni giorno in quella palestra».
Le indagini proseguono per accertare l’origine della fuga di monossido e verificare eventuali malfunzionamenti dell’impianto di riscaldamento. Parallelamente, i vigili del fuoco stanno completando le ispezioni per ricostruire i passaggi che hanno portato alla diffusione del gas. L’intera comunità sportiva attende chiarimenti, mentre cresce la richiesta di controlli più rigorosi sugli impianti utilizzati per le attività agonistiche.
L’episodio ha suscitato allarme anche fuori dal contesto sportivo, ricordando quanto il monossido di carbonio rappresenti un pericolo concreto: un gas privo di colore e di odore, capace di provocare intossicazioni gravi in tempi rapidi, spesso senza segni evidenti. Il tempestivo intervento dei sanitari e dei vigili del fuoco ha evitato conseguenze più drammatiche, ma la vicenda ha lasciato un segno profondo e molte domande ancora aperte.
