Biglietti aerei, da ora voli 120 volte con lo stesso titolo di viaggio: il trucchetto infallibile dello steward | Ci cascano sempre all’imbarco

Assistente di volo - (cataniaoggi.it-pexels)

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Viaggiava gratis spacciandosi per assistente di volo: una truffa lunga sei anni sotto falsa identità

Per sei anni ha ingannato decine di compagnie aeree e aeroporti statunitensi, fingendosi un assistente di volo in servizio. Tiron Alexander, 35 anni, è riuscito a salire gratuitamente su oltre 120 voli, approfittando dei benefici riservati al personale di bordo. La sua attività illecita si è conclusa solo la scorsa settimana, quando una giuria federale in Florida lo ha dichiarato colpevole di frode telematica e accesso non autorizzato ad aree riservate degli aeroporti.

Tra il 2018 e il suo arresto nel 2024, Alexander ha adottato numerose identità fittizie, falsificando documenti e sfruttando i portali interni riservati ai dipendenti delle compagnie aeree. Dichiarandosi assistente di volo, compilava moduli con dati inventati e otteneva così accesso gratuito ai voli, una prassi legittima per il personale effettivamente in servizio ma abusata da lui per anni.

La frode ha coinvolto almeno sette compagnie aeree diverse, per ciascuna delle quali l’imputato ha fornito combinazioni diverse di date di assunzione e numeri identificativi. Spirit Airlines è stata la compagnia più utilizzata, con ben 34 voli gratuiti. Ma Alexander ha toccato anche molte città americane, come Dallas, Atlanta, Las Vegas e Los Angeles, tutte raggiunte grazie al suo stratagemma.

Nonostante la sua discrezione e l’assenza di comportamenti pericolosi, il numero di voli accumulati ha sollevato dubbi tra le compagnie aeree. Un’analisi incrociata delle informazioni ha portato alla scoperta delle discrepanze. Sotto il suo vero nome, Alexander risultava privo di affiliazioni aggiornate con le compagnie, rendendo evidente l’inganno.

Una passione vera per il volo, ma finita nel modo peggiore

Alexander aveva effettivamente lavorato come assistente di volo tra il 2013 e il 2015. Più recentemente era stato impiegato nel servizio clienti di American Airlines. Nel 2022 aveva perfino presentato domanda per entrare nell’accademia piloti di Alaska Airlines, segno di un autentico interesse per il mondo dell’aviazione. Ma il desiderio di tornare a volare lo ha spinto verso scelte illegali.

La vicenda di Alexander ha inevitabilmente fatto tornare alla memoria il celebre caso di Frank Abagnale Jr., il truffatore che ispirò il film “Prova a prendermi” con Leonardo DiCaprio. Anche Abagnale si spacciò per pilota, ma a differenza sua, Alexander dovrà ora affrontare la giustizia senza l’opportunità di una redenzione istituzionale. La sentenza è attesa per il mese di agosto.

Assistente di volo - (cataniaoggi.it-pexels)
Assistente di volo – (cataniaoggi.it-pexels)

Rischia fino a 90 anni di carcere e milioni di multa

Il tribunale federale ha condannato Alexander per quattro capi d’imputazione di frode telematica, ciascuno dei quali prevede una pena massima di 20 anni. A questi si aggiunge un ulteriore reato per accesso non autorizzato in area protetta, che comporta fino a 10 anni di carcere. In totale, l’uomo rischia fino a 90 anni di prigione, oltre a una multa potenziale di 250.000 dollari per ogni capo d’imputazione.

Il caso di Tiron Alexander ha riacceso il dibattito sulla sicurezza degli aeroporti e sull’efficacia dei controlli nei confronti del personale. Se da un lato il sistema ha garantito l’individuazione finale dell’inganno, dall’altro sei anni di viaggi illegittimi rappresentano una falla preoccupante. La sua vicenda potrebbe portare a una revisione delle procedure d’accesso e delle verifiche sulle credenziali interne alle compagnie aeree.