Viagrande, Aci Bonaccorsi e Mascalucia: arrestato presunto autore di nove furti
La Procura distrettuale dispone la custodia cautelare in carcere per l’uomo ritenuto responsabile di nove furti notturni tra Viagrande, Aci Bonaccorsi e Mascalucia.
La Procura distrettuale della Repubblica di Catania ha ottenuto dal GIP l’emissione della misura cautelare in carcere nei confronti di Luca Pulvirenti, classe 1990, nell’ambito delle indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Acireale. L’uomo è indagato per una serie di furti aggravati commessi tra febbraio e luglio 2025 in diversi esercizi commerciali del territorio etneo, con l’aggravante della violenza sulle cose e della destrezza, in luoghi assimilabili a dimora.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i colpi sarebbero stati messi a segno tutti in orario notturno e tramite effrazione. Il primo episodio risale alla notte dell’1 febbraio, quando il presunto autore si sarebbe introdotto in una pizzeria di Viagrande passando dal foro della canna fumaria, portando via il registratore di cassa.
Nei mesi successivi sarebbero stati registrati altri episodi con modalità analoghe: furti in una seconda pizzeria di Viagrande, in diversi esercizi di ristorazione tra Aci Bonaccorsi e Mascalucia, e in una gastro-pescheria di Viagrande violata per due volte, da cui in un’occasione sarebbero stati sottratti anche 5 chili di tonno. Colpite anche una profumeria e un negozio di ceramiche nei comuni di Viagrande e Aci Bonaccorsi.
Determinante, ai fini dell’individuazione, è stata l’analisi delle immagini di videosorveglianza, che ha consentito ai Carabinieri di ricostruire la dinamica dei colpi e di attribuirli al 35enne, anche grazie al rinvenimento di indumenti compatibili con quelli indossati dal presunto autore durante i furti.
Alla luce del quadro indiziario ritenuto grave, il GIP ha disposto la custodia cautelare in carcere, poi eseguita dai militari dell’Arma che hanno condotto l’indagato presso la Casa circondariale di Catania – Piazza Lanza.
Le persone coinvolte sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva di condanna, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza. Chiunque voglia esercitare il diritto di replica può farlo nei modi e nei termini previsti dalla legge.
