Sicilia, bilancio da 23 miliardi e più investimenti: ecco i numeri 2026-2028
Il disegno di legge del bilancio regionale 2026-2028 approda alle commissioni dell’Ars con dimensioni finanziarie superiori a quelle degli ultimi cinque anni e un aumento significativo delle risorse destinate agli investimenti.
Il testo, varato dalla Giunta il 31 ottobre e trasmesso all’Assemblea il 6 novembre, prevede per il 2026 entrate e spese pari a 23,3 miliardi, che scendono a 21,9 miliardi per il 2027 e a 20,5 miliardi per il 2028. Si tratta di grandezze iniziali più elevate rispetto alle ultime legislature. Particolarmente rilevante il saldo di parte corrente, positivo per 584,6 milioni, descritto dai tecnici come il valore più alto dell’ultimo quinquennio, con effetti positivi sulla capacità di sostenere nuove spese in conto capitale.
Il documento segnala un incremento della dimensione complessiva del bilancio: +949,9 milioni rispetto alla manovra 2025-2027 e +1,6 miliardi rispetto al bilancio 2024-2027. Il preconsuntivo 2025 raggiunge i 29,7 miliardi, circa 7,4 miliardi in più rispetto alle previsioni formulate all’inizio dell’anno, attestando un miglioramento strutturale della capacità di manovra. Tuttavia, l’avanzo non potrà essere applicato al nuovo bilancio fino all’approvazione definitiva dei rendiconti degli ultimi esercizi.
L’evoluzione dell’equilibrio di parte corrente resta un elemento centrale: negativo nel 2022 (-160,9 milioni), è tornato positivo dal 2023 per poi consolidarsi nel triennio successivo, accompagnando un progressivo rafforzamento dei conti. Nel 2025 il risultato di amministrazione presunto si attesta a 15 miliardi, in ulteriore crescita rispetto al 2024 (12,5 miliardi) e al 2023 (9,2 miliardi).
Dal lato delle entrate, tra il 2024 e il 2026 aumenta la quota dei tributi, contributi e risorse perequative (dal 60,2% al 62,7%), cresce la componente delle entrate in conto capitale e dei contributi agli investimenti (dal 3,9% al 5,6%) e si riduce il peso dei trasferimenti correnti (dal 20,3% al 18,7%). Per il 2026 i tributi devoluti alle autonomie speciali rappresentano oltre la metà delle entrate complessive (52,5%), con un incremento rispetto al 2025.
Particolare rilievo assumono i fondi destinati alla sanità: i tributi regionali finalizzati al finanziamento del settore (Irap e addizionale Irpef) raggiungono 1,89 miliardi, mentre i trasferimenti dal Fondo sanitario nazionale ammontano a 3,49 miliardi, +218,2 milioni rispetto al 2025. In aumento anche le risorse destinate agli investimenti, sostenute dalle assegnazioni UE del Fesr 2021-2027 e dai fondi per l’Accordo di sviluppo e coesione, che nel 2026 totalizzano 1,2 miliardi.
Tra le entrate extratributarie figura inoltre la quota annuale per la compensazione dei costi dell’insularità, stimata in 100 milioni a regime.
Sul fronte della spesa, il bilancio 2026 prevede uscite per 20,805 miliardi (escluse operazioni finanziarie), di cui 18,4 miliardi per spese correnti e 2,1 miliardi per spese in conto capitale. La ripartizione evidenzia un forte concentrarsi delle risorse sulla Tutela della salute (11,163 miliardi, pari al 47,9% della spesa totale) e sui Servizi istituzionali e generali (5,56 miliardi).
Rispetto alla manovra precedente aumentano le dotazioni per Sviluppo economico e competitività (+270 milioni), Energia e diversificazione delle fonti energetiche (+19 milioni), Soccorso civile (+47 milioni) e Trasporti e mobilità (+110 milioni). In calo, invece, gli stanziamenti per servizi istituzionali (-464 milioni), istruzione (-146 milioni) e relazioni con le autonomie locali (-171 milioni).
