Sicilia, scontro politico sulle stabilizzazioni nei Consorzi di bonifica
Botta e risposta tra il deputato autonomista Giuseppe Lombardo e l’assessore regionale Luca Sammartino sul percorso di stabilizzazione dei lavoratori dei Consorzi di bonifica, tra accuse incrociate, repliche dure e richieste di chiarimento in Aula.
PALERMO – Si accende lo scontro politico all’Assemblea regionale siciliana attorno al percorso di stabilizzazione dei lavoratori dei Consorzi di bonifica. Una vicenda tecnica che si è trasformata in un confronto diretto tra il deputato del Mpa Giuseppe Lombardo e l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino. Lombardo sostiene che esisterebbe il «serio pericolo che vengano bloccate le stabilizzazioni», contestando la nota del 3 novembre in cui l’assessore – secondo la sua lettura – introdurrebbe criteri «insoliti» per la procedura. In particolare, la richiesta di applicare l’articolo 39 del CCNL, che prevede precedenze e specifici requisiti temporali per i lavoratori stagionali.
Il deputato sottolinea che tali criteri non sarebbero mai stati richiamati «né nella stabilizzazione del 2022 né in quella del 2024», e che la nuova impostazione rischierebbe di «vanificare gli effetti della norma» appena approvata. Aggiunge poi: «A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca». Annunciata per lunedì un’interrogazione urgente. Non tarda ad arrivare la risposta dell’assessore: «Consiglio al collega Lombardo di studiare di più e di non creare allarmismi». Sammartino ribadisce che il percorso di stabilizzazione è «pienamente condiviso con i sindacati confederali» e assicura che «presto sarà portato a compimento».
Per l’assessore, il governo regionale ha affrontato la questione con «serietà e competenza», mettendo fine a quanto definisce «la stagione delle promesse a vuoto». Lombardo rilancia, invitando l’assessore a «ripassare la norma» e la relazione allegata dall’allora assessore Barbagallo, dove – afferma – «è indicato in modo chiaro il percorso per la stabilizzazione senza ricorrere ad artifici pattizi mai applicati in passato». Poi aggiunge: «Coinvolga i sindacati, che sicuramente la soccorreranno ad adiuvandum».
La chiosa del coordinamento Mpa arriva in serata: «È vero, dobbiamo sempre studiare. Ma non è detto che riterremo edificante imparare da lui». Al di là del botta e risposta politico, resta irrisolta la questione centrale: la stabilizzazione di centinaia di lavoratori che da oltre vent’anni attendono una soluzione definitiva in uno dei settori più delicati della macchina amministrativa regionale.
