Musumeci: «Dimissioni di Galvagno? Perché mai». E Sbardella riapre a Messina: «Un ritorno è possibile»
Clima da campagna estiva e messaggi politici calibrati a Catania, dove Fratelli d’Italia ha fatto tappa con l’iniziativa “Giustizia e sicurezza” sul lungomare, in piazza Franco Battiato. A margine dell’evento, il ministro Nello Musumeci ha respinto l’ipotesi di dimissioni del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, finito nei giorni scorsi al centro di un’indagine per corruzione: «Dimissioni di Galvagno? E perché dovrebbe? Io sono sempre stato garantista ma qui non siamo nemmeno davanti a un provvedimento della magistratura. Per me, in generale, bisogna dimettersi soltanto quando si arriva al terzo grado di giudizio», ha dichiarato Musumeci, accusando «una parte della magistratura» di voler «mandare a casa questo governo», e rivendicando «la buona magistratura che non si lascia politicizzare». 
Sul caso giudiziario, la Procura di Palermo ha notificato a fine luglio l’avviso di conclusione delle indagini a Galvagno; coinvolta nello stesso filone anche l’assessora regionale al Turismo, Elvira Amata. Entrambi sono stati convocati dai probiviri del partito per fornire chiarimenti interni. La chiusura dell’inchiesta, atto dovuto in vista dell’eventuale richiesta di rinvio a giudizio, non comporta misure cautelari e non equivale a un giudizio di colpevolezza.   
Accanto a Musumeci, il commissario regionale di FdI in Sicilia, Luca Sbardella, ha mantenuto toni più istituzionali: «Siamo in attesa, se ne stanno occupando gli organi preposti del partito», ha spiegato sul dossier Galvagno-Amata. Sulle dimissioni di Manlio Messina dal gruppo di FdI alla Camera, Sbardella ha parlato di scelta senza «motivazione ufficiale», aggiungendo però che «un eventuale ritorno è sempre possibile: il nostro è un partito aperto». Messina, in una lettera resa pubblica nei giorni scorsi, aveva lamentato «un costante processo di emarginazione» dentro il partito. 
Nel complesso, la linea emersa è duplice: garantismo politico sul piano delle responsabilità giudiziarie e messaggio di compattezza interna, con una porta socchiusa al rientro di Messina. La vicenda giudiziaria proseguirà ora nei canali ordinari, mentre dentro FdI la gestione del caso resta affidata agli organi interni, in attesa di sviluppi.