Catania si prepara al Giubileo Agatino: rinnovato impegno civico e spirituale dopo la Festa d’Agosto

Si è conclusa una Festa d’Agosto di forte partecipazione e grande spiritualità a Catania, incentrata sulla processione serale del busto reliquiario e le celebrazioni in onore di Sant’Agata. I momenti di fede si sono susseguiti senza sosta: l’uscita suggestiva del busto dalla “cammaredda”, le messe solenni, l’esposizione delle reliquie sull’altare maggiore con una lunga coda di fedeli e turisti. Il cuore liturgico della giornata è stato l’omelia dell’arcivescovo Luigi Renna: un invito forte ad andare oltre una pratica religiosa automatica, vivendo la devozione con autenticità e responsabilità. Ha poi annunciato una grande novità: il prossimo anno giubilare agatino, in occasione del 900° anniversario del ritorno delle reliquie da Costantinopoli. Il periodo di celebrazione inizierà l’11 gennaio 2026, festa del Battesimo del Signore, e si concluderà con la Dedicazione della Cattedrale il 5 agosto. Due sono le date principali del programma: il Pontificale del 5 febbraio, presieduto dal cardinale Mario Grech, e la commemorazione del 17 agosto, giorno dell’arrivo delle reliquie, alla quale parteciperà un legato pontificio.

Renna ha evidenziato come venga riproposto in chiave attuale il forte monito battesimale, incarnato dalla figura del vescovo Maurizio: l’invito a presentarsi davanti al Signore con una vita pura, segnata solo dalla carità. L’arcivescovo ha quindi spiegato che il Giubileo 2026 è un’occasione per un cambiamento interiore: un tempo di grazia per rinnovare il cuore individuale e collettivo. Il programma che si annuncia sarà tempestivamente reso noto: oltre agli eventi cultuali, sono previste iniziative di carità durature nel tempo e la continuazione della peregrinatio del Velo. Il percorso giubilare sarà organizzato dal Comitato di Sant’Agata insieme agli organismi diocesani.

Renna ha tracciato, inoltre, tre direttive morali: la prima riguarda i più giovani e le famiglie. Ha esortato gli adulti a tutelare i figli, collaborando con scuole e parrocchie, e ha annunciato che a Natale 2026 benedirà tutti i bambini battezzati con nomi legati alla tradizione agatina (Agata, Agatino, Salvatore), simbolo di un ritorno all’esempio cristiano autentico.

La seconda linea riguarda la cura della cosa pubblica: amministratori, imprenditori, politici e operatori culturali sono chiamati a mettere da parte gli interessi personali e a lavorare per la rinascita morale di Catania, promuovendo la concordia e la tutela dei beni comuni. Infine, un forte messaggio ai giovani: “Diventate protagonisti di una vita buona, accolti e testimoni della fede. Sant’Agata può essere vostra compagna di cammino. La città ha bisogno del vostro impegno, del vostro tempo donato”. Un appello all’azione, ai piccoli gesti quotidiani di solidarietà e presenza nella comunità.

L’arcivescovo ha anche affrontato temi attuali, sottolineando come la fede induca a prendersi a cuore le sfide globali: dalla crisi umanitaria di Gaza, ai conflitti in Ucraina, fino ai drammi personali di chi vive nell’ombra della guerra. Quello che serve, secondo lui, è una visione di pace che non umili, ma che valorizzi la dignità umana di ogni persona. Un impegno cristiano coerente, che coinvolge la città nella sua interezza, con un nuovo slancio di volontariato e senso civico, per una maturazione spirituale e sociale collettiva. Con questo spirito si chiude una Festa d’Agosto vissuta nel segno della memoria, della speranza e del nuovo inizio. Il Giubileo Agatino 2026 promette di essere un percorso di grazia per Catania, occasione di crescita interiore e di rinascita comunitaria.