Fish&Chips, da oggi non lo mangerai mai più: gli inglesi cancellano il loro piatto tipico nazionale | Non gli è rimasto più nulla

Fish&Chips (cataniaoggi.it-social)

Invasione di polpi nelle coste del Sud-ovest dell’Inghilterra: un fenomeno inatteso che cambia le abitudini alimentari

Quest’anno lungo le coste di Devon e Cornovaglia nel Regno Unito, i pescatori hanno assistito a un fenomeno del tutto inaspettato: nelle nasse destinate a granchi, aragoste e pesci piatti, al posto del consueto pescato, si trovavano polpi in gran quantità. La specie predominante è l’Octopus vulgaris, comune nel Mediterraneo ma finora rara nelle acque britanniche. Questo improvviso aumento di popolazione ha sorpreso esperti e pescatori, cambiando radicalmente le dinamiche della pesca locale.

Il fenomeno si è tradotto rapidamente in un vero e proprio boom economico. I polpi, venduti fino a 7 sterline al chilo, hanno permesso ad alcuni pescatori di incrementare i propri guadagni di 13 mila euro a settimana. Molti mercati locali, come quello di Brixham, hanno visto il polpo diventare protagonista, con bancarelle piene di esemplari e bar sul molo che hanno decorato i muri con illustrazioni del cefalopode.

Non tutti, però, hanno accolto la novità con entusiasmo. L’arrivo massiccio dei polpi ha avuto effetti negativi su aragoste, granchi e capesante, tradizionali prede dei pescatori locali, che hanno registrato un calo significativo. L’aumento della presenza dei polpi ha quindi sollevato preoccupazioni tra gli operatori del settore, preoccupati per la sostenibilità del mercato e per la stabilità del reddito derivante dalle specie tradizionali.

Per comprendere meglio il fenomeno, autorità locali, agenzie scientifiche e istituti di ricerca hanno avviato un’indagine congiunta, coinvolgendo anche il DEFRA, il dipartimento ambientale del governo britannico. L’obiettivo è analizzare le possibili conseguenze ecologiche e economiche della proliferazione di polpi, valutando impatti sugli stock ittici e sul futuro della pesca locale.

Il ruolo dei cambiamenti climatici

Secondo Bryce Stewart della Marine Biological Association (MBA), la presenza massiccia dei polpi potrebbe essere legata ai cambiamenti climatici e all’aumento delle temperature delle acque lungo la costa sud-occidentale dell’Inghilterra. L’incremento termico rende infatti queste acque più favorevoli alla specie, al limite settentrionale del suo areale naturale. Eventi biologici insoliti come questo potrebbero diventare sempre più frequenti in futuro.

Steve Simpson, professore di biologia marina all’Università di Bristol, conferma che il cambiamento climatico è probabilmente il principale fattore alla base del boom demografico. Le acque sempre più calde favoriscono la proliferazione degli Octopus vulgaris, trasformando progressivamente l’ecosistema locale e modificando le abitudini dei pescatori.

Polpo (cataniaoggi.it-pexels)

Testimonianze dei pescatori

Dave Driver, pescatore con quasi 50 anni di esperienza, racconta come sia la prima volta che cattura polpi in quantità così elevate. Pur beneficiando di profitti significativi, Driver evidenzia l’incertezza legata alla continuità del fenomeno, poiché a settembre le catture hanno già iniziato a diminuire. L’invasione, quindi, porta sia opportunità economiche sia rischi per le specie tradizionali.

Nelle comunità locali, il dibattito resta acceso. Da un lato, c’è entusiasmo per Brixham, diventata “capitale inglese del polpo”, dall’altro, preoccupazione per il possibile impatto negativo sui mezzi di sussistenza tradizionali. La sfida sarà capire come gestire questa nuova risorsa, bilanciando profitto, sostenibilità ambientale e tutela degli ecosistemi marini nelle prossime stagioni di pesca.