IMU – È FATTA, dimezzata d’ufficio per sempre: un appuntamento in Agenzia delle Entrate e una firma | La paghi solo al 50%
IMU (Verbaniacasa) - cataniaoggi
C’è un modo perfettamente legale per pagare solo metà dell’IMU, ma in pochi lo conoscono davvero.
Ogni anno è sempre la stessa storia: arriva il momento di pagare l’IMU e per molti proprietari il colpo è pesante. Anche se la casa è vecchia, piccola, sfitta o addirittura in uso ai figli, la tassa municipale non guarda in faccia nessuno. Nessuna distinzione, nessuna pietà: pagare si deve. O almeno, così sembra.
Per chi possiede una seconda casa – magari ricevuta in eredità – e la mette a disposizione di un familiare, il peso fiscale può diventare insostenibile. Ma c’è un dettaglio che può cambiare le carte in tavola. Una “scorciatoia” del tutto legale che consente a migliaia di italiani di ridurre del 50% l’importo dell’IMU, anno dopo anno.
La normativa esiste da tempo, ma non è pubblicizzata, e solo chi conosce bene la legge – o ha un buon commercialista – riesce a beneficiarne. Nessun trucco, nessun inganno: si tratta semplicemente di sfruttare una possibilità prevista dalla legge per i rapporti di famiglia.
Molti ci passano accanto senza rendersene conto. Eppure, basta una firma, una registrazione e un appuntamento all’Agenzia delle Entrate per dire addio alla metà dell’IMU. Vediamo come.
L’arma segreta si chiama “comodato”
Chiariamo subito: il comodato è un contratto gratuito con cui un soggetto (il comodante) concede a un altro (il comodatario) l’uso di un immobile, a titolo gratuito, per un tempo determinato. Può essere stipulato in forma scritta o verbale, ma per ottenere i benefici fiscali previsti serve un passaggio chiave: la registrazione ufficiale del contratto entro 30 giorni, presso l’Agenzia delle Entrate.
Non è necessario rivolgersi a un notaio: basta compilare il modello RLI, allegare il contratto e pagare un’imposta di registro (solitamente 200 euro una tantum). Un piccolo investimento per un grande risparmio, che dura negli anni. A beneficiare della riduzione IMU del 50% sono però solo i comodati tra genitori e figli (o viceversa), e a condizioni molto precise.
Comodato d’uso gratuito: ecco come funziona lo sconto IMU 2025
Nel dettaglio, la legge (art. 1, comma 747, legge 160/2019) prevede che la base imponibile dell’IMU venga dimezzata per le abitazioni – escluse quelle di lusso (categorie A/1, A/8, A/9) – concesse in comodato d’uso gratuito a parenti in linea retta di primo grado, ovvero genitori o figli, che le utilizzano come abitazione principale.
Ma non basta il legame familiare. Per ottenere la riduzione bisogna:
- registrare il contratto di comodato;
- avere una sola abitazione in Italia oltre a quella data in comodato, utilizzata come propria residenza principale;
- risiedere nello stesso comune in cui si trova l’immobile dato in uso gratuito. C’è di più: anche in caso di decesso del comodatario, se l’immobile resta abitazione principale del coniuge superstite con figli minori, la riduzione continua ad applicarsi. Una tutela che va ben oltre la durata del contratto stesso.