Tasse, approvata l’esenzione di Natale: queste non dovremo pagarle mai più | Parte l’accredito di 1220€ in busta paga
Aumento in busta paga (cataniaoggi.it-pexels)
Riduzione fiscale sulla tredicesima, l’idea del Governo: ecco le simulazioni dei possibili benefici
Il Governo sta valutando la possibilità di ridurre il peso fiscale sulla tredicesima mensilità, una misura molto attesa da lavoratori e pensionati. La tredicesima, pur essendo una gratifica annuale importante, subisce spesso una tassazione elevata che ne riduce significativamente il valore netto percepito. L’iniziativa è stata rilanciata dal vicepremier Antonio Tajani durante un incontro pubblico con Assolombarda e si inserisce in un pacchetto di interventi più ampio, che comprende agevolazioni su straordinari, lavoro festivo e premi di produttività.
Secondo le indiscrezioni, il Governo sta considerando tre possibili soluzioni per alleggerire la tassazione sulla mensilità aggiuntiva. La prima prevede l’esenzione totale dall’Irpef, lasciando inalterati solo i contributi previdenziali, pari a circa il 9,19%. La seconda opzione consiste in un’imposta sostitutiva del 10%, simile a quella applicata ai premi di produttività. Infine, si valuta la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, con un ampliamento dello scaglione fino a 60.000 euro. Ogni soluzione presenta vantaggi diversi, sia in termini di importo netto che di platea di beneficiari.
Attualmente, la tredicesima è soggetta sia ai contributi previdenziali sia all’Irpef, con aliquote che variano dal 23% al 43% a seconda del reddito. A differenza delle normali mensilità, la tredicesima non beneficia delle detrazioni fiscali abituali, rendendola più penalizzata dal punto di vista fiscale. La mensilità aggiuntiva è prevista per tutti i lavoratori dipendenti e per i pensionati, mentre i lavoratori autonomi ne sono esclusi.
Alcune simulazioni pubblicate dal quotidiano Il Messaggero mostrano gli effetti dell’esenzione Irpef e dell’imposta sostitutiva del 10% su diverse fasce di reddito. Per un reddito annuo lordo di 20.000 euro, l’esenzione porterebbe un incremento netto di 321 euro, mentre l’imposta al 10% produrrebbe un aumento di 182 euro. Per un reddito di 50.000 euro, gli stessi scenari garantirebbero rispettivamente 1.222 euro e 873 euro in più. I dati evidenziano come il vantaggio sia maggiore per i redditi medio-alti, pur restituendo un beneficio anche a chi percepisce stipendi più bassi.
Impatto sul potere d’acquisto
L’eventuale riduzione fiscale sulla tredicesima aumenterebbe immediatamente il potere d’acquisto dei beneficiari. Questo potrebbe tradursi in un aumento dei consumi, con effetti positivi sul commercio e sulle vendite al dettaglio, soprattutto nel periodo natalizio, quando le famiglie sostengono spese maggiori. L’intervento potrebbe quindi avere un impatto economico diretto sulla domanda interna, contribuendo a sostenere il ciclo economico.
Per i lavoratori, l’iniziativa rappresenterebbe un vero e proprio bonus natalizio, aumentando il netto percepito senza modificare il lordo della busta paga. Questo potrebbe risultare particolarmente utile per chi ha spese familiari elevate o vuole destinare parte della somma a risparmio. La misura, se applicata, garantirebbe anche una maggiore equità fiscale rispetto all’attuale trattamento della tredicesima.
Sostenibilità e costi della misura
Nonostante i potenziali benefici, la sostenibilità della riduzione fiscale dipenderà dalle risorse disponibili nella legge di bilancio. Ogni punto di alleggerimento dell’Irpef comporta un costo per lo Stato, che potrebbe richiedere compensazioni in altri settori o interventi mirati a garantire l’equilibrio delle finanze pubbliche. La scelta della formula finale dovrà quindi bilanciare l’impatto sociale con quello economico e finanziario.
Nei prossimi mesi il Governo definirà la soluzione più adatta, valutando simulazioni e scenari alternativi. L’obiettivo è garantire un beneficio concreto ai lavoratori e pensionati senza compromettere la sostenibilità del bilancio. L’attenzione è alta, sia per le implicazioni sul potere d’acquisto, sia per gli effetti indiretti sul mercato e sull’economia natalizia. La misura potrebbe diventare un elemento centrale del pacchetto fiscale previsto nella prossima manovra economica.