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Permafrost (cataniaoggi.it-pexels)

Permafrost: la minaccia nascosta che incombe sul clima globale, un gigantesco serbatoio di carbonio

Il mondo è concentrato sulla riduzione delle emissioni derivanti dai combustibili fossili, ma c’è un nemico silenzioso che rischia di rivelarsi ancora più pericoloso: il permafrost. Questa immensa riserva sotterranea di carbonio si sta trasformando da alleato naturale, capace di intrappolare gas serra, a fonte di emissioni che potrebbero aggravare in modo irreversibile la crisi climatica.

Gli scienziati stimano che il permafrost contenga circa 1,5 trilioni di tonnellate di carbonio, ovvero il doppio di quello attualmente presente nell’atmosfera. Per millenni questo carbonio è rimasto congelato e innocuo, ma oggi, a causa del riscaldamento globale, viene liberato sotto forma di anidride carbonica e metano. Quest’ultimo, in particolare, è trenta volte più potente come gas serra e amplifica enormemente l’effetto del surriscaldamento.

Con il termine permafrost si indica uno strato di terreno permanentemente ghiacciato che si trova al di sotto della superficie terrestre nelle regioni più fredde del pianeta. È costituito da roccia, sabbia, terra e materiale organico – resti di piante e animali – tenuti insieme dal ghiaccio. Finché resta congelato, questo deposito non rappresenta un problema, ma quando si scioglie il materiale organico inizia a decomporsi, liberando gas serra in grandi quantità.

La maggior parte del permafrost è localizzata nell’emisfero settentrionale, soprattutto in Siberia, Alaska, Canada e Groenlandia, dove copre quasi un quarto dei suoli. Esiste anche in aree di alta quota, come la catena himalayana, le Montagne Rocciose e gli Andes sudamericani. Nel complesso, le zone ricoperte da permafrost equivalgono a un’estensione di circa 22 milioni di chilometri quadrati, una superficie che rende la sua stabilità cruciale per l’equilibrio climatico mondiale.

Perché si sta sciogliendo

Il riscaldamento globale colpisce con particolare forza le regioni artiche, che si stanno scaldando tre volte più velocemente del resto del pianeta. A questo si aggiunge l’aumento delle precipitazioni, che contribuisce a rendere più umido il suolo e ad accelerare lo scongelamento. Quando il permafrost si degrada, i microrganismi presenti iniziano a decomporre il materiale organico, liberando nell’aria CO₂ e metano. È un processo che innesca un pericoloso circolo vizioso: più gas serra vengono emessi, più le temperature salgono, provocando ulteriore scioglimento.

Prevedere con precisione l’impatto del disgelo è complicato. Il permafrost è separato dall’atmosfera da uno strato superficiale che include vegetazione, neve e acqua, in continuo cambiamento. Questa variabilità rende difficile modellare il legame tra clima e sottosuolo. Inoltre, molte aree si trovano in zone remote e inospitali, dove gli studi si basano soprattutto su immagini satellitari e rilevamenti indiretti.

Permafrost (cataniaoggi.it-pexels)

Proiezioni e scenari futuri

Secondo uno studio pubblicato nel 2017, se la temperatura globale dovesse aumentare di 2 °C rispetto all’era preindustriale, circa il 30% del permafrost scomparirebbe. Con l’attuale ritmo di emissioni, la perdita potrebbe arrivare al 70%, un dato che avrebbe effetti devastanti sia sull’ambiente sia sulle comunità locali. Nonostante ciò, molti modelli climatici non includono ancora pienamente questo fenomeno, rendendo le proiezioni ufficiali probabilmente troppo ottimistiche.

Oltre al rischio ambientale globale, lo scioglimento del permafrost colpisce direttamente milioni di persone che vivono in queste aree. Strade, case e infrastrutture costruite sul terreno ghiacciato stanno cedendo a causa del collasso del suolo, provocando inondazioni e frane. Tuttavia, alcuni scienziati rimangono fiduciosi: in certi casi, una volta che il permafrost cede e viene ricoperto da sedimenti e vegetazione, può stabilizzarsi nuovamente. Questo processo naturale potrebbe limitare il danno, ma resta chiaro che il futuro del permafrost e del clima globale dipenderà dalle scelte che l’umanità compirà nei prossimi decenni.