Paghe da fame, lavoro notturno e festivo, luoghi di lavoro fatiscenti: la nota azienda manifatturiera si arricchiva così | Addio all’icona italiana
Sfruttamento lavoratori (cataniaoggi.it-pexels)
Questa nota azienda è nel mirino della Procura di Milano, produce articoli di lusso ma non rispetta i lavoratori
La Procura di Milano ha chiesto l’applicazione della misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa, il noto marchio di lusso guidato da Andrea Della Valle. L’accusa principale è quella di avere agevolato colposamente forme di sfruttamento lavorativo nella propria filiera produttiva. La richiesta si inserisce in un’indagine più ampia che ha già coinvolto altri brand del settore moda, tra cui Alviero Martini, Dior, Valentino e Loro Piana.
Secondo gli atti giudiziari, il procedimento trae origine dalle verifiche condotte dalla polizia giudiziaria su indicazione del pm Paolo Storari. Le indagini avrebbero portato alla luce gravi irregolarità in laboratori gestiti da imprenditori cinesi, dove si producevano articoli per Tod’s. Gli operai, perlopiù connazionali dei titolari dei laboratori, sarebbero stati costretti a lavorare in condizioni definite “ottocentesche”, con alloggi degradanti e un contesto assimilabile al caporalato.
L’iter giudiziario della vicenda è stato complesso. La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano aveva inizialmente dichiarato la propria incompetenza, rinviando il caso al Tribunale di Ancona. Successivamente, un primo ricorso alla Corte d’Appello era stato bocciato, e ora sarà la Cassazione a valutare la nuova istanza della Procura. Nel ricorso si sottolinea l’incomprensibilità della decisione del Tribunale riguardo al controllo di Tod’s sulla filiera produttiva, anche per prodotti non destinati alla vendita.
Il pm Storari evidenzia come le condizioni dei lavoratori violino più norme: salari bassissimi, lavoro notturno e festivo, strutture fatiscenti dove si lavora, mangia e dorme, e macchinari privi di sistemi di sicurezza. Tra i laboratori citati, il pm indica il caso del fornitore “Ritaglio Magico”, autorizzato da Tod’s a utilizzare terzi, tra cui opifici cinesi con pesante sfruttamento dei lavoratori. Secondo la Procura, l’omissione di controlli da parte di Tod’s integra la colpa di organizzazione, giustificando l’istanza di amministrazione giudiziaria.
La difesa di Tod’s
Tod’s ha reagito con una nota ufficiale, ribadendo il pieno rispetto della normativa vigente, inclusa quella sul lavoro. L’azienda sottolinea che i propri ispettori eseguono controlli costanti nei laboratori selezionati, che sottoscrivono accordi a tutela della qualità dell’ambiente di lavoro e dei dipendenti. La società evidenzia inoltre che gli stabilimenti Tod’s rappresentano un’eccellenza mondiale per tutela ambientale e servizi sociali.
Il gruppo guidato da Andrea Della Valle afferma che qualità dei prodotti e dei lavoratori sono elementi imprescindibili. Tod’s annuncia che nei prossimi giorni prenderà visione delle carte del procedimento per fornire chiarimenti volti a dimostrare la propria estraneità rispetto alle accuse. La nota evidenzia amarezza per non essere stati interpellati in tempi utili, quando avrebbero potuto spiegare chiaramente l’organizzazione produttiva e i controlli implementati.
Il dibattito sulla responsabilità nella filiera
Il caso solleva un tema più ampio sulla responsabilità dei marchi del lusso nella gestione della filiera produttiva. La Procura sottolinea che la legge non distingue tra prodotti destinati alla vendita e materiali per uso interno: i controlli devono essere uniformi. La vicenda pone quindi l’accento su quanto sia rilevante per le aziende assicurare trasparenza e rispetto dei diritti dei lavoratori, indipendentemente dalla destinazione finale dei prodotti.
La decisione finale spetterà ora alla Cassazione, che dovrà valutare la fondatezza della richiesta di amministrazione giudiziaria. Intanto, Tod’s continuerà a dichiarare la propria collaborazione con le autorità e l’osservanza delle regole. La vicenda, molto mediatizzata, potrebbe avere ripercussioni sul settore moda italiano e internazionale, ponendo un’attenzione particolare sulla gestione etica e legale delle filiere produttive dei marchi di lusso.