ALLERTA MINISTERO SALUTE – In 1 kg di surgelati ce n’è così tanto da tappare un’arteria: il rischio nascosto nell’etichetta | Una porcheria

Prodotti surgelati - (cataniaoggi.it-pexels)

Prodotti surgelati - (cataniaoggi.it-pexels)

La trasformazione degli oli per esigenze industriali, rischia di minare la salute dei consumatori in modo irreparabile

I grassi idrogenati sono lipidi che derivano da un processo chimico chiamato idrogenazione, utilizzato su larga scala dall’industria alimentare. Attraverso l’aggiunta di idrogeno a oli vegetali liquidi, questi vengono trasformati in prodotti solidi o semisolidi. Questa modificazione serve a renderli più versatili per la produzione di cibi confezionati, prolungandone la conservazione e migliorando la consistenza. Il processo consente, per esempio, di ottenere una margarina spalmabile partendo da un olio liquido.

Il nostro corpo ha bisogno di grassi per funzionare correttamente. I lipidi costituiscono una parte fondamentale delle membrane cellulari, sono riserva di energia e contribuiscono alla produzione di ormoni. Tuttavia, non tutti i grassi sono uguali. Alcuni, come quelli contenuti nell’olio extravergine di oliva, sono benefici e necessari in una dieta equilibrata. Altri, invece, come i grassi trans derivanti dall’idrogenazione, sono da limitare o evitare per la salute cardiovascolare.

I grassi idrogenati non esistono in natura, ma sono molto presenti nei prodotti industriali come merendine, biscotti, gelati, creme spalmabili, cornetti e prodotti da forno. Il loro utilizzo è legato a ragioni economiche e tecniche: costano poco, hanno una lunga durata di conservazione e non irrancidiscono facilmente. Inoltre, offrono una consistenza stabile e un sapore gradito al palato, rendendo i prodotti più appetibili per il consumatore.

Il vero rischio dei grassi idrogenati risiede nella formazione di grassi trans durante il processo di idrogenazione. Queste molecole alterate hanno dimostrato, secondo numerosi studi scientifici, effetti negativi sulla salute. I grassi trans aumentano il colesterolo LDL, noto come “colesterolo cattivo”, e possono ridurre il colesterolo HDL, il cosiddetto “colesterolo buono”. Questo squilibrio favorisce lo sviluppo di patologie cardiovascolari, anche gravi.

Le conseguenze sul sistema cardiovascolare

L’accumulo di colesterolo LDL nelle arterie contribuisce alla formazione di placche aterosclerotiche. Queste riducono l’elasticità e il diametro dei vasi sanguigni, ostacolando il normale flusso del sangue. In alcuni casi, le placche possono rompersi e rilasciare frammenti che, trasportati dal sangue, possono causare la formazione di trombi e quindi infarti o ictus. Per questo motivo, il consumo abituale di grassi idrogenati è associato a un maggiore rischio di eventi cardiovascolari.

La tendenza ad apprezzare i cibi ricchi di grassi è legata anche a fattori evolutivi. Per millenni, l’umanità ha dovuto affrontare carenze alimentari e ha sviluppato un’attrazione naturale verso i cibi calorici, perché garantivano la sopravvivenza. Oggi, però, in una società dove il cibo è abbondante, questa predisposizione si scontra con le esigenze di salute pubblica. Il consumo eccessivo di prodotti processati, spesso ricchi di grassi idrogenati, rappresenta un pericolo concreto.

Grassi idrogenati - (cataniaoggi.it-pexels)
Grassi idrogenati – (cataniaoggi.it-pexels)

Come tutelarsi attraverso la dieta

Eliminare completamente i grassi idrogenati dalla propria alimentazione è una scelta auspicabile. Non esistono cibi miracolosi che eliminano il rischio cardiovascolare, ma è possibile agire in prevenzione. Una dieta equilibrata, basata su cibi freschi e poco processati, è la via più efficace per ridurre il colesterolo LDL e aumentare quello HDL. Scegliere grassi “buoni”, come quelli contenuti in pesce azzurro, frutta secca e olio d’oliva, può fare la differenza.

Oltre all’alimentazione, è fondamentale adottare uno stile di vita sano. Mantenere un peso corporeo adeguato, praticare regolarmente attività fisica, evitare il fumo e monitorare i livelli di colesterolo sono azioni che contribuiscono alla salute cardiovascolare. Ridurre o eliminare i grassi idrogenati è parte di un percorso più ampio verso il benessere, che parte dalle scelte quotidiane e prosegue con la consapevolezza di ciò che si porta in tavola.