DEFINITIVO CDS – Autovelox, STOP da luglio: il caldo li squaglia | Tutte le multe annullate, tagliale con la forbice
Posto-di-blocco (motorzoom.it) - cataniaoggi
Il nuovo Codice della Strada è ufficiale, ma c’è un dettaglio che rischia di far saltare migliaia di sanzioni in tutta Italia.
L’estate 2025 è cominciata con una novità che riguarda milioni di automobilisti italiani: l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada. Un aggiornamento atteso da tempo, che punta a rendere le nostre strade più sicure, moderne e – secondo il Ministero – anche più giuste. Ma, come spesso accade, il diavolo si nasconde nei dettagli. E ce n’è uno, in particolare, che sta facendo tremare i comuni.
Le novità introdotte riguardano diversi aspetti della circolazione: dalla stretta sugli smartphone alla guida all’introduzione di limiti più severi per i neopatentati. Ma l’attenzione di tutti si è concentrata su un punto specifico: gli autovelox. Strumento amato dai sindaci per le casse comunali e odiato dagli automobilisti, ora finiscono sotto i riflettori per motivi tutt’altro che burocratici.
Già da settimane, sui social e nei gruppi di automobilisti, si moltiplicano le segnalazioni: dispositivi spenti, coperti da sacchi neri, o semplicemente non funzionanti. In alcune zone d’Italia, le temperature elevate hanno contribuito a rendere inutilizzabili diversi apparecchi fissi. Ma non è solo colpa del caldo: dietro c’è molto di più.
Una stretta mai vista prima
Con il nuovo Codice, il governo ha imposto regole più severe anche sull’installazione e la gestione degli autovelox. Niente più dispositivi piazzati a sorpresa in strade cittadine, né apparecchi senza segnaletica visibile con largo anticipo. Un autovelox potrà essere installato solo se autorizzato dalla Prefettura, con verifica dell’effettiva pericolosità del tratto di strada.
Tutto questo con un doppio obiettivo: tutelare la sicurezza e porre fine a quello che molti definiscono “il business delle multe”. Perché se da un lato questi dispositivi possono salvare vite, dall’altro sono stati spesso usati in modo scorretto, diventando trappole a danno dei cittadini.
Il dato che fa tremare i comuni
Ma il vero colpo di scena arriva dai dati diffusi dall’Associazione dei Comuni Italiani, che ha condotto un’analisi su scala nazionale. Il risultato è sconcertante: quasi il 60% degli autovelox fissi attualmente utilizzati non è “omologato” secondo i criteri previsti dalla normativa. E, in molti casi, non rispettano nemmeno i requisiti minimi per poter essere utilizzati.
Questo significa una cosa sola: migliaia di multe elevate negli ultimi mesi – o addirittura anni – potrebbero essere annullate. Chi ha ricevuto una contravvenzione basata su un dispositivo non a norma ha pieno diritto di contestarla. Un dettaglio che, unito alle nuove disposizioni del Codice, potrebbe creare il caos nei bilanci di tantissimi comuni.