I rincari dei biglietti aerei continuano a pesare sui residenti e sui fuorisede, con costi che superano i 3 mila euro a famiglia e misure regionali giudicate insufficienti.
Gli oltre 40 milioni di euro stanziati ogni anno dalla Regione per calmierare le tariffe aeree non sono riusciti a frenare il caro voli. Per molti siciliani, soprattutto durante le festività, il costo per rientrare sull’Isola rimane elevatissimo, fino a superare i 3 mila euro per una famiglia di quattro persone. Un tema che riporta al centro il nodo irrisolto della continuità territoriale.
Secondo Assoutenti, un volo Torino-Palermo nel periodo natalizio parte da 505 euro, mentre la tratta Milano Linate-Catania raggiunge il picco di 841 euro. Il Codacons parla di aumenti «fino al 900% rispetto alle normali tariffe». Una situazione che colpisce in modo particolare lavoratori e studenti fuorisede.
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, definisce questa situazione «un’ingiustizia», ricordando l’alta percentuale di giovani che hanno lasciato la città per motivi di studio: «Il bonus regionale è condivisibile, ma continua a procedere per proroghe e non affronta il problema alla radice».
La misura regionale, inoltre, presenta limiti evidenziati più volte da Federconsumatori Sicilia: lo sconto del 25% per i residenti e del 50% per le fasce protette non si applica ai fuorisede che hanno trasferito la residenza fuori dall’Isola; inoltre il tetto di 75 o 150 euro per andata e ritorno riduce drasticamente l’efficacia del contributo nei periodi di massimo aumento delle tariffe.
Quest’anno non sarà riproposto il raddoppio del bonus varato nel 2024 grazie a ulteriori 7 milioni di euro. L’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò rivendica comunque l’impatto della misura: «Da fine 2023 ne hanno usufruito oltre 1,3 milioni di siciliani, di cui 600 mila da gennaio a ottobre».
Accanto al bonus resta il Trinacria Express, il convoglio speciale di Treni Turistici Italiani che il 20 dicembre partirà dalle stazioni del Nord per raggiungere la Sicilia dopo un viaggio di quasi 24 ore, con ritorno il 5 gennaio. I posti sono solo 500 e non sono previste corse aggiuntive: le “tracce” ferroviarie disponibili risultano già saturate.
Uno spiraglio arriva da Bruxelles, dopo i risultati della continuità territoriale applicata all’aeroporto di Comiso, dove i voli Aeroitalia per Roma e Milano, con tariffe tra 56 e 72 euro a tratta, viaggiano sempre pieni. L’eurodeputato Marco Falcone spiega che si sta discutendo di un fondo strutturale per l’insularità, mentre il collega Ruggero Razza insiste sulla necessità di aumentare la concorrenza e potenziare gli scali siciliani, ritenuti ancora troppo piccoli.
Sul tema è aperto anche un fascicolo dell’Antitrust, che il 10 dicembre presenterà una relazione in Commissione Insularità alla Camera.
Nel frattempo, fa discutere l’annuncio del deputato Manlio Messina sulla nascita della nuova compagnia aerea Etna Sky. L’iniziativa ha suscitato curiosità ma anche perplessità, soprattutto per i tempi tecnici di certificazione dell’Enac, che richiedono mediamente un anno e possono essere avviati solo se la società dispone di almeno un aeromobile. Per gli operatori del settore, l’unica strada plausibile sarebbe rilevare una compagnia già esistente con flotta attiva.
La storia delle compagnie aeree siciliane è lunga e travagliata: dalle effimere Las linee aeree siciliane negli anni Ottanta, all’esperienza più strutturata di Air Sicilia, passando per MedAirlines, SiFly, National Jet System, fino alla parabola della WindJet dell’imprenditore Antonino Pulvirenti, divenuta nel 2008 la prima compagnia a basso costo italiana prima del fallimento. L’ultimo progetto rimasto sulla carta è quello di Aerolinee Siciliane Spa, fondata nel 2020 da Luigi Crispino con un azionariato diffuso di 500 soci, tuttora in attesa di decollare.
