Prodotti di largo consumo, dal 1° novembre costeranno il doppio: rincaro netto del 100% | Passa la nuova legge sanguinosa

Rincaro prezzi (cataniaoggi.it-pexels)

Trump impone dazi del 100% sui beni cinesi: la guerra commerciale riparte: una decisione che scuote i mercati globali

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato un nuovo round di dazi del 100% su tutte le importazioni provenienti dalla Cina, con entrata in vigore prevista dal 1° novembre. La misura, che si aggiunge alle tariffe già esistenti, porta l’aliquota complessiva al 130%, segnando la più drammatica escalation nella guerra commerciale tra Washington e Pechino degli ultimi anni. L’annuncio, diffuso tramite il social Truth Social, ha immediatamente innescato reazioni a catena sui mercati globali e un’ondata di incertezza economica.

Secondo la Casa Bianca, la decisione di Trump arriva in risposta alle nuove restrizioni annunciate da Pechino sulle esportazioni di minerali di terre rare, elementi fondamentali per la produzione di semiconduttori, veicoli elettrici e sistemi di difesa. La Cina, leader mondiale in questo settore, ha imposto licenze obbligatorie alle aziende straniere che utilizzano materiali o tecnologie legate a tali minerali. Washington interpreta questa mossa come un tentativo di “ricatto economico” e di controllo sulle catene globali dell’industria high-tech.

La reazione di Wall Street è stata violenta: il Dow Jones ha perso 878 punti (-1,9%), l’S&P 500 è sceso del 2,7% e il Nasdaq ha registrato un crollo del 3,6%, segnando la peggior giornata dai mesi primaverili. I titoli tecnologici, particolarmente esposti alla dipendenza dalle forniture cinesi, hanno subito le perdite maggiori. Nvidia ha chiuso a -5%, AMD a -7,8% e Tesla a -5%, mentre Qualcomm ha perso oltre il 7% anche a causa delle indagini antitrust cinesi.

Il nuovo scenario tariffario rischia di colpire non solo le relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Cina, ma anche l’economia globale. Le catene di approvvigionamento già provate dalle tensioni geopolitiche e dalla crisi energetica potrebbero subire ulteriori interruzioni. Gli analisti temono un’impennata dei costi di produzione nei settori tecnologico, automobilistico e della difesa. L’oro è salito dello 0,8% e i rendimenti dei Treasury sono scesi, segnale che gli investitori stanno cercando rifugio in asset considerati più sicuri.

Il vertice APEC a rischio

Trump ha inoltre minacciato di annullare il suo incontro con il presidente cinese Xi Jinping previsto al prossimo vertice APEC in Corea del Sud. In un messaggio pubblico, il presidente ha definito la Cina “moralmente vergognosa” e “straordinariamente aggressiva”, accusandola di usare la sua posizione di monopolio per “tenere il mondo in ostaggio”. La cancellazione del vertice rappresenterebbe un duro colpo per la diplomazia economica internazionale e renderebbe ancora più difficile il dialogo tra le due potenze.

La nuova normativa cinese prevede che qualsiasi prodotto contenente più dello 0,1% di terre rare di origine cinese necessiti di una licenza d’esportazione. Questa mossa amplia il controllo di Pechino sulle catene di produzione globali e mette in difficoltà numerose multinazionali statunitensi ed europee che dipendono da questi materiali strategici. L’obiettivo, secondo gli esperti, è consolidare la leadership cinese in un settore cruciale per la transizione energetica e l’industria tecnologica.

Dazi (cataniaoggi.it-social)

Una tregua fragile che si sgretola

Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina erano parzialmente rientrate a maggio, quando i due paesi avevano concordato una riduzione dei dazi. Tuttavia, la nuova mossa di Pechino e la risposta aggressiva di Washington rischiano di cancellare mesi di trattative. La tregua, già fragile, sembra destinata a crollare con conseguenze difficilmente prevedibili sui flussi commerciali e sugli equilibri geopolitici.

La decisione di Trump di reintrodurre dazi massicci segna l’inizio di una nuova fase della guerra economica tra le due superpotenze. Gli analisti prevedono che la Cina risponderà con misure simmetriche, colpendo i settori più sensibili per gli Stati Uniti. Mentre i mercati si preparano a un periodo di forte volatilità, resta incerto se la linea dura di Washington porterà a una rinegoziazione vantaggiosa o se, al contrario, alimenterà una spirale di ritorsioni che potrebbe trascinare l’economia mondiale in una nuova stagione di instabilità.