Oda Catania, lavoratori senza paga da sette mesi: “Catania Più Attiva” porta viveri e solidarietà

foto archivio

Prosegue la crisi della Fondazione Opera diocesana di assistenza (Oda) di Catania: da oltre sette mesi i lavoratori non percepiscono lo stipendio, ma continuano a garantire i servizi per persone con disabilità. In attesa del cambio di gestione, alcuni dipendenti hanno ricevuto aiuti alimentari dall’associazione “Catania Più Attiva”.

La decisione di affittare il ramo sanitario dell’Oda al consorzio di cooperative sociali Sisifo – che gestirà le convenzioni con l’Azienda sanitaria provinciale di Catania per un valore di oltre 16 milioni di euro l’anno – è stata deliberata il 10 ottobre dal Consiglio di amministrazione della fondazione, ente legato alla Curia catanese.
A tre settimane dalla delibera, però, i lavoratori tornano a denunciare la propria condizione di disagio, scegliendo i social network al posto delle manifestazioni in piazza.

In un video diffuso su Facebook, ripreso anche dal sito lasicilia.it, vengono mostrati alcuni dipendenti che ricevono aiuti alimentari donati dall’associazione “Catania Più Attiva” attraverso il Banco Alimentare.
Il gesto, simbolico ma necessario, fotografa la situazione di grave difficoltà economica dei lavoratori che, nonostante i ritardi, continuano a garantire i servizi essenziali per decine di persone con disabilità, molte delle quali minori.

Sulla vicenda è intervenuto con una nota l’avvocato Francesco Sanfilippo, presidente del dipartimento Disabilità e Politiche sociali del movimento politico Controcorrente, che assiste molti dei lavoratori.
«Nel video – ha spiegato – vedrete l’associazione del terzo settore “Catania Più Attiva” distribuire viveri del Banco Alimentare ad alcuni dipendenti dell’Oda che da mesi non ricevono lo stipendio, ma continuano a lavorare tra l’indifferenza generale».
Sanfilippo ha poi aggiunto: «È l’ennesima prova di come, nella nostra terra, le leggi appaiono flessibili a seconda del destinatario. Se al posto dell’Oda ci fosse stata una piccola impresa, le sanzioni sarebbero fioccate e le convenzioni revocate. Ma in questo caso tutto è concesso».

Il legale ha infine ribadito che «qualunque futuro avrà l’Oda, il passato resterà incancellabile sul piano morale e giudiziario».
Intanto, sulla vertenza, i deputati regionali Ismaele La Vardera e Lidia Adorno hanno annunciato un incontro, previsto per il 6 novembre, con il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio, per discutere lo stato delle convenzioni e le prospettive occupazionali del personale.

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Le persone coinvolte sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva di condanna, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza. Chiunque voglia esercitare il diritto di replica può farlo nei modi e nei termini previsti dalla legge.