Il magistrato palermitano Antonino Di Matteo annuncia le dimissioni dall’Associazione Nazionale Magistrati. “Decisione presa con amarezza: l’ANM è dominata da appartenenze e opportunità politiche”.

PALERMO – Il magistrato Antonino Di Matteo, sostituto alla Procura Nazionale Antimafia, ha annunciato le proprie dimissioni dall’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), spiegando di aver maturato la decisione “con molta amarezza”.

«Nelle scorse settimane ho presentato le dimissioni dall’Associazione Nazionale Magistrati – ha dichiarato Di Matteo –. Ho, progressivamente nel tempo, maturato questa decisione con molta amarezza. Non mi sento parte di un’associazione all’interno della quale continuano a trovare spazio logiche di appartenenza correntizia e di opportunità politica che non ho mai condiviso e che, in passato, anche da membro del Consiglio Superiore della Magistratura, ho cercato in tutti i modi di contrastare».

Una presa di posizione netta, che arriva dopo anni di riflessioni sull’evoluzione del dibattito interno alla magistratura associata.
Di Matteo, tra le figure più note della giustizia italiana, ha spesso criticato le derive correntizie e la politicizzazione della rappresentanza dei magistrati, denunciando la perdita di indipendenza e di coerenza etica dell’istituzione.

«Continuerò a titolo personale, come ho sempre fatto (anche quando l’ANM preferiva restare silente), ad esprimere le mie opinioni e a denunciare pubblicamente il grave pericolo che le riforme degli ultimi anni – a partire dalla riforma Cartabia e fino all’ultimo progetto di revisione costituzionale sulla separazione delle carriere – rappresentano per la salvaguardia dell’indipendenza della magistratura, del principio di eguaglianza dei cittadini davanti alla legge e dell’efficacia dell’azione di contrasto alla criminalità», ha aggiunto il magistrato.