Catania, inseguimento a San Cristoforo: arrestati due giovani dopo fuga spericolata
Due catanesi di 22 e 25 anni sono stati arrestati dalla Polizia di Stato dopo un inseguimento ad alta velocità tra le vie di San Cristoforo. Fermati in via Ortolani, sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale. Sospetti su un cellulare controllato da remoto.
CATANIA – Inseguimento ad alta tensione nel quartiere San Cristoforo, dove la Polizia di Stato ha arrestato due giovani catanesi di 22 e 25 anni. I due, a bordo di un’auto, non si sono fermati all’alt intimato dagli agenti della Squadra Volanti in via Cristoforo Colombo, dando inizio a una fuga spericolata tra le vie del centro storico.
Secondo quanto ricostruito, il conducente avrebbe dapprima rallentato, fingendo di volersi fermare, per poi accelerare improvvisamente e dirigersi verso via Grimaldi, sfrecciando tra le viuzze del quartiere a velocità elevata e mettendo a rischio la sicurezza di pedoni e residenti.
Gli agenti li hanno inseguiti senza mai perderli di vista, nonostante le manovre azzardate dei fuggitivi. La corsa si è conclusa in via Ortolani, dove l’auto dei due ha tamponato un veicolo in sosta. Dopo l’impatto, i poliziotti sono intervenuti per accertarsi delle condizioni dei giovani, che sono stati bloccati e condotti negli uffici della Questura.
Dopo le verifiche di rito, i due sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, ferma restando la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.
Durante l’ispezione del veicolo, i poliziotti hanno rinvenuto un cellulare sospetto: «Non appena è stato preso in mano dagli agenti – riferiscono fonti investigative – il dispositivo ha attivato la fotocamera e si è riavviato da solo, facendo sospettare un controllo da remoto». L’utenza del telefono risulta intestata a una persona probabilmente fittizia.
Ulteriori accertamenti hanno rivelato che la targa anteriore dell’auto era associata a un veicolo rubato un anno fa. Sia il telefono che la vettura sono stati posti sotto sequestro per approfondimenti investigativi.
Il Pubblico Ministero di turno ha disposto il trasferimento dei due arrestati nelle camere di sicurezza della Questura di Catania, in attesa dell’udienza di convalida e giudizio direttissimo.