“Che si dice, senatore?”: Catania ricorda Nino La Russa a vent’anni dalla scomparsa
Non era un politico distante, chiuso nei palazzi romani. Nino La Russa, senatore e protagonista di una lunga stagione parlamentare, non ha mai reciso il legame con la sua terra. La Sicilia era la sua bussola, Catania la sua casa politica e affettiva, Paternò e Ragalna i luoghi dell’anima dove amava tornare appena possibile. “Che si dice, senatore?”, la frase che gli rivolgevano i cittadini quando lo incontravano per strada, restituisce in poche parole la dimensione popolare di un uomo che ha vissuto la politica senza mai dimenticare la sua gente.
Sabato 27 settembre, alle ore 17:30, al centro culturale Le Ciminiere di Catania, un grande incontro celebrerà i vent’anni dalla sua morte. L’evento, dal titolo proprio “Che si dice, senatore? L’epopea di Nino La Russa a 20 anni dalla sua morte”, sarà un’occasione per ripercorrere la sua storia politica e personale, intrecciata alle vicende di un’isola in trasformazione. La cerimonia si aprirà con gli interventi di Enrico Trantino, sindaco di Catania, e di Gaetano Galvagno, presidente dell’ARS. Poi prenderanno la parola il ministro della Repubblica Nello Musumeci e Filippo Milone, già sottosegretario al Ministero della Difesa. A chiudere, il presidente del Senato Ignazio La Russa, con un saluto a nome della famiglia.
Nino La Russa era un uomo di radici, che non rinunciava mai a tornare nei luoghi della sua infanzia e della sua giovinezza. Paternò e Ragalna lo hanno visto presente in mille occasioni, non solo durante le estati, quando amava trascorrere lì le vacanze con i suoi cari, ma anche nelle ricorrenze civili e religiose, nei momenti di comunità, nei pranzi e nelle feste popolari. Era lì che incontrava la gente comune, senza filtri, e lì che tornava per sentirsi parte di un tessuto umano che non aveva mai abbandonato. Il suo stile politico rifletteva questa dimensione di vicinanza. Parlava la lingua semplice dei cittadini, si concedeva alle domande dirette, non fuggiva il confronto. “Che si dice, senatore?” non era solo un modo di chiamarlo: era il simbolo di un rapporto diretto, sincero, spesso confidenziale, che La Russa sapeva coltivare anche nei momenti più difficili della vita politica.
Antonino “Nino” La Russa nacque a Paternò. Entrato in Parlamento negli anni Settanta, fu eletto senatore per più legislature, rappresentando la Sicilia nel cuore delle istituzioni nazionali. Nel corso della sua lunga carriera rivestì ruoli di rilievo in diverse commissioni parlamentari, distinguendosi per la competenza giuridica e per l’attenzione ai temi del Sud e delle autonomie locali. Fu punto di riferimento per il suo partito e figura centrale della destra democratica in Sicilia, capace di mantenere una solida rete di rapporti sul territorio. Padre di cinque figli, tra i quali Ignazio La Russa, attuale presidente del Senato, trasmise alla famiglia l’amore per la politica e, soprattutto, per la sua terra.
La commemorazione del 27 settembre non sarà soltanto un omaggio formale, ma un atto di memoria collettiva. Ricorderà un uomo che ha attraversato decenni di storia nazionale senza mai recidere il filo che lo legava alla Sicilia, scegliendo sempre di tornare nei suoi luoghi, di respirarne l’aria, di condividere i momenti con la sua gente. A vent’anni dalla scomparsa, Catania lo celebra con il rispetto dovuto a un protagonista della vita politica italiana e con l’affetto riservato a chi, pur avendo percorso i corridoi del potere, ha continuato a considerarsi figlio della sua terra.