Viviana Lombardo
Il progetto rientra nel PON Metro Plus e Città Medie Sud 2021–2027 – Priorità 4 “Radici 2 – Servizi per senza fissa dimora” e prevede la concessione dell’immobile alla Direzione comunale Servizi Sociali, che pubblicherà un bando per gestione e assegnazione.
Nel suo intervento, Viviana Lombardo assessore alle politiche giovanili e beni confiscati Comune di Catania, ha evidenziato il valore civile del riuso: «È un immobile che apparteneva a un boss molto noto a Catania e che è stato confiscato diversi anni fa. Siamo riusciti a ristrutturarlo integralmente con fondi dell’Unione Europea. È l’ennesimo esempio di come questa amministrazione stia portando avanti numerosi progetti e concludendo lavori con un obiettivo preciso: restituire alla città i beni confiscati alla mafia. Noi diciamo sempre che i beni confiscati devono tornare ai cittadini. Non ha senso lasciarli in decadimento, non ha senso tenerli vuoti. Il nostro obiettivo è offrire ai concittadini spazi vivi e utili. Nel caso di oggi, quello di via Cefaly, si è scelto di realizzare un albergo sociale, che molto probabilmente sarà destinato ai senza tetto. Dopo questa inaugurazione, l’immobile sarà trasferito alla Direzione dei Servizi Sociali, che tramite un apposito bando ne curerà l’assegnazione proprio per l’accoglienza delle persone senza dimora.»
L’operazione punta a rigenerare i beni sottratti alla mafia e restituirli alla comunità: spazi pubblici di qualità, servizi di prossimità, trasparenza nelle procedure. L’Albergo Sociale offrirà accoglienza temporanea, accompagnamento ai servizi, orientamento e percorsi di reinserimento, in rete con il welfare cittadino.
Con la consegna alla Direzione Servizi Sociali e l’avvio del bando, via Cefaly 16 diventerà un nodo operativo della solidarietà urbana: la prova che Catania sa convertire un simbolo di dominio criminale in bene comune e opportunità di futuro.