Catania, proteste per la riqualificazione di piazza Lupo: “Troppo cemento”

Sinistra Italiana accusa l’amministrazione Trantino di non aver ascoltato residenti e commercianti. Il progetto prevede la demolizione della palestra Lupo e la perdita di 60 parcheggi.
“Un intervento calato dall’alto, che rischia di peggiorare la vivibilità del quartiere”, denunciano Vindigni e Failla.

CATANIA – Scoppia la polemica attorno al progetto di riqualificazione delle piazze Lupo e Maiorana. I segretari provinciale e cittadino di Sinistra Italiana, Giòli Vindigni e Marcello Failla, hanno diffuso una nota molto critica contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Enrico Trantino, accusata di non aver consultato né i residenti né i commercianti della zona.

“Il sindaco Trantino e i suoi assessori – scrivono – non hanno avviato alcun dialogo con i cittadini, e questo progetto si preannuncia come un pasticcio urbanistico che rischia di sprecare risorse pubbliche senza migliorare la qualità della vita”. Secondo Sinistra Italiana, infatti, la riqualificazione “porterà più cemento e meno posti auto”, peggiorando la vivibilità di un’area già congestionata.

Tra i punti più contestati figura la demolizione della storica palestra Lupo e la successiva riorganizzazione dell’area con spazi pedonali, arredi urbani e un giardino pubblico tecnologico. Un intervento che, secondo gli esponenti di Sinistra Italiana, “rischia di cancellare un presidio sociale e sportivo, senza offrire reali alternative di aggregazione”.

“Ancora una volta – si legge nella nota – si torna alla logica urbanistica degli anni ’80. Catania non ha bisogno di piazze di cemento, ma di aree verdi e spazi vivibili per combattere il surriscaldamento e favorire la socialità. Invece, si spendono 3,9 milioni di euro per un progetto che eliminerà circa 60 posti auto su oltre 200 attualmente esistenti”.

Il movimento contesta anche la mancata conformità al Regolamento del verde pubblico e privato della città, che prevede l’obbligo di consultazione dell’Ufficio tutela e gestione del verde urbano. “Un passaggio – sottolineano Vindigni e Failla – che sarebbe servito a garantire un reale incremento degli spazi verdi, come previsto dalla legge n. 10/2023”.

Per Sinistra Italiana, l’amministrazione Trantino “ha violato la partecipazione civica e l’idea di città condivisa”, spingendo verso un modello di sviluppo che “ignora i bisogni delle comunità locali e privilegia la cementificazione rispetto alla vivibilità dei quartieri”.