Enrico Trantino

Nel panel “Territorio, urbanistica e protezione civile” della seconda giornata di “Patrioti in Comune”, il sindaco di Catania Enrico Trantino e il responsabile dell’Urbanistica Biagio Bisignani hanno tracciato la visione di una città che cambia, tra grandi opere, legalità e pianificazione sostenibile.

CATANIA – Dalla rigenerazione urbana alle grandi infrastrutture, dalla pianificazione territoriale alla manutenzione dei quartieri: il tema del governo del territorio è stato al centro del panel dedicato a “Territorio, urbanistica e protezione civile” della seconda giornata di “Patrioti in Comune”, la convention di Fratelli d’Italia che si è svolta al 4Spa Resort di Catania. Un confronto che ha visto protagonisti il sindaco Enrico Trantino e il responsabile dell’Ufficio Urbanistica Biagio Bisignani, in un dialogo che ha raccontato una città in pieno fermento.

Amministrare significa trasformare le illusioni in realtà – ha detto Trantino – quando c’è una squadra che lavora con convinzione e sinergia tra istituzioni. È questa la chiave per far diventare Catania una città normale, moderna e sostenibile”. Il sindaco ha tracciato il quadro delle opere pubbliche in corso e in fase di avvio, parlando di una “stagione senza precedenti” per la città: “20 milioni per il piano San Cristoforo voluto dal Governo nazionale sul modello Caivano, 15 milioni per l’abbattimento del ponte di via Diodoro Siculo, 50 milioni per la zona industriale, 57 milioni per il lungomare, 75 milioni per i Piani Urbani Integrati e 37,5 milioni per le FUA”.

A questi si aggiungono “70 milioni per Catania Spazio Sport e 12 milioni per la qualità dell’abitare, 3,25 milioni per il Teatro Massimo Bellini, il parcheggio Sturzo, l’hub turistico dell’ex Auro e l’hub intermodale per i bus a Fontanarossa”. Trantino ha ricordato anche gli “interventi FSC per 25 milioni sui marciapiedi e sulla sicurezza pedonale”, sottolineando come “una città inclusiva si misuri anche da come si muovono i bambini e le persone con disabilità”.

Il primo cittadino ha poi toccato il tema delle risorse: “Abbiamo somme straordinarie per gli investimenti, ma pochissimi fondi per la manutenzione ordinaria. Per questo stiamo lavorando con la Regione Siciliana per individuare strumenti che ci consentano di mantenere efficiente ciò che stiamo costruendo”. Tra i progetti in corso, Trantino ha citato anche “il programma Periferie e i 6 milioni per la riqualificazione della Civita”.

La sinergia con la Regione Siciliana e con il Governo nazionale – ha ribadito – è la chiave che ci consente di ottenere risultati concreti. Catania sta cambiando perché finalmente esiste un sistema di relazioni e di collaborazione tra istituzioni che lavorano nella stessa direzione. È un’azione amministrativa basata su metodo, visione e legalità”.

Il sindaco ha poi richiamato il valore del rispetto delle regole: “Siamo un partito d’ordine – ha ricordato – e questo significa non cedere alle pressioni di chi vorrebbe tornare a modelli di sviluppo non sostenibili. La città chiede una cosa semplice: normalità. E noi lavoriamo per restituirgliela con scelte chiare e responsabili”.

Un passaggio anche di carattere politico, rivolto alla premier: “Giorgia Meloni sta restituendo all’Italia credibilità e competitività internazionale. Noi condividiamo lo stesso obiettivo: mettere al centro la patria, il lavoro e la capacità di fare squadra”.

A seguire, l’intervento di Biagio Bisignani, responsabile dell’Urbanistica del Comune, che ha illustrato il lavoro tecnico e strategico alla base del nuovo Piano Urbanistico Generale. “Catania è un cantiere aperto – ha esordito – e questo è sotto gli occhi di tutti. Dopo gli anni di gestione commissariale, che avevano rallentato la crescita, oggi la città è tornata a correre. Grazie alla continuità amministrativa e all’impegno dell’attuale Giunta, stiamo completando interventi in tutti i quartieri, da San Berillo Vecchio alle periferie”.

Bisignani ha ricordato che entro il 2026 verrà consegnato il nuovo Pug, il primo dal 1964, frutto di un atto di indirizzo “corposo e innovativo” che è già diventato modello per altri comuni siciliani. “Abbiamo utilizzato tutti i fondi regionali disponibili – ha spiegato – e oggi stiamo costruendo un piano che non è solo un documento tecnico, ma uno strumento sociale, economico e urbano, capace di disegnare la Catania del futuro”.

Nel suo intervento, Bisignani ha affrontato anche il nodo normativo: “Le leggi urbanistiche attuali non tengono conto delle economie stratificate dei territori. Le linee guida regionali, seppur valide, non sempre si adattano a realtà complesse come quella catanese. Servono norme più flessibili, capaci di tutelare le economie locali e di semplificare la programmazione tecnica”.

Infine, un messaggio di fiducia: “Non ho mai visto così tante polemiche sui giornali riguardo ai cantieri aperti – ha concluso Bisignani – ma è un segnale positivo. Significa che si sta lavorando tanto, che la città si muove, e che l’amministrazione sta realmente incidendo sulla vita quotidiana dei cittadini”.

Una Catania che costruisce, pianifica e si rinnova. Questa l’immagine emersa dal panel, dove visione politica e competenza tecnica si sono incontrate per raccontare una città che vuole tornare protagonista nel Mediterraneo.