TAXI: addio tassametri, arriva la tariffa fissa | Contrattala prima di salire, non ti fare più spennare
Taxi a tariffa fissa (cataniaoggi.it-pexels)
Licenze sospese e controlli serrati, cresce il fenomeno degli abusivi che danneggiano una categoria di lavoratori
Da inizio anno il dipartimento Mobilità di Roma Capitale ha sospeso 158 licenze taxi, una media di oltre una al giorno. Un dato che fotografa una situazione complessa e che non tiene conto degli ultimi episodi registrati nei pressi del Colosseo, dove due tassisti sono stati sorpresi dai vigili urbani con turisti a bordo, ma con il tassametro spento o addirittura nascosto. In questi casi sono scattati provvedimenti immediati: sospensione della licenza, ritiro della carta di circolazione e fermo amministrativo del veicolo.
A scoprire le irregolarità è stato il Gruppo Pronto intervento traffico (Gpit) della polizia locale, specializzato nel contrasto agli abusi legati alla mobilità pubblica. Le verifiche non si limitano al comportamento scorretto dei tassisti, ma includono anche il settore del Noleggio con conducente, spesso al centro di polemiche per concorrenza sleale e mancanza di controlli capillari. I sindacati di categoria, interpellati da Il Tempo, hanno commentato duramente la vicenda: «Se fanno i tassisti conoscono le conseguenze», hanno dichiarato, sottolineando come simili condotte penalizzino chi lavora rispettando le regole.
I dati parlano chiaro: tra gennaio e aprile 2025 sono stati effettuati quasi cinquemila controlli, con un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando l’intero anno si era chiuso con ottomila verifiche. Le violazioni accertate sono già 500, a conferma di un fenomeno tutt’altro che marginale. Oltre 200 i rapporti disciplinari inviati al dipartimento Mobilità, mentre in una decina di casi è stata disposta la sospensione della patente. Cinquanta, invece, i libretti di circolazione ritirati e altrettanti i sequestri o i fermi amministrativi dei veicoli.
Accanto ai tassisti che manomettono o spengono il tassametro, restano attivi anche gli abusivi, pronti ad approfittare soprattutto dei turisti. Nei giorni scorsi, sempre in zona Colosseo, gli agenti del Gpit hanno fermato un mezzo privato che stava trasportando una scolaresca di una prestigiosa scuola internazionale di Roma. L’autista non aveva alcuna autorizzazione per svolgere il servizio: per lui è scattato il ritiro della patente, il sequestro del veicolo e una multa da 1.800 euro. Un episodio che dimostra come il fenomeno sia diffuso e riguardi non solo i singoli turisti, ma anche gruppi organizzati.
Il contesto straordinario della Capitale
A rendere più complesso il quadro contribuiscono eventi straordinari come il Giubileo, la morte di papa Francesco e l’elezione di Leone XIV, che hanno portato un afflusso massiccio di visitatori. Proprio per questo le autorità hanno intensificato i controlli, consapevoli che l’incremento del turismo aumenta anche il rischio di raggiri e truffe. La reputazione della città, già fragile sul piano dei servizi pubblici, rischia di essere ulteriormente compromessa.
Anche i gestori delle strutture ricettive hanno iniziato a mettere in guardia i propri ospiti. Claudia, titolare di due case vacanza al Celio e a Monteverde, racconta di consigliare sempre di pretendere l’accensione del tassametro. Tuttavia, avverte, non sempre è sufficiente. «Qualche giorno fa una coppia mi ha chiamato incredula perché il tassista voleva 60 euro da Termini al Colosseo, spacciandola per tariffa fissa. Quando hanno insistito per il tassametro, li ha fatti scendere e li ha lasciati per strada».
Tariffe inventate e disagi ai turisti
Gli episodi non si fermano qui. «Un’altra volta – continua Claudia – ho dovuto discutere io al telefono con un tassista che pretendeva 40 euro, sempre come “tariffa fissa”, da Termini a Monteverde». Situazioni che lasciano un segno amaro in chi visita la città, costretto a fronteggiare disagi e richieste illecite invece di godersi l’esperienza. Una cattiva immagine che rischia di pesare sull’economia turistica della Capitale, già messa a dura prova da altri problemi strutturali.
Il fenomeno delle truffe ai danni dei turisti non è nuovo a Roma, ma i dati recenti mostrano una tendenza preoccupante. Tra tassametri spenti, tariffe inventate e servizi abusivi, l’immagine della città eterna rischia di essere macchiata da episodi che si ripetono con troppa frequenza. Se da un lato le autorità intensificano i controlli, dall’altro resta il problema di una percezione diffusa: quella di una città dove, insieme alle meraviglie del patrimonio artistico e culturale, il rischio di incappare in una fregatura è sempre dietro l’angolo.