Ne rubano una all’ora – Non comprarti mai quest’auto: a Catania è la preferita dai ladri | Perdi 15.000€ in 30 secondi
auto passeggero (pexels) - cataniaoggi
Un’intera economia parallela si muove in silenzio tra centraline clonate e batterie al litio: l’isola è nella morsa delle razzie hi-tech.
C’è un posto in Italia dove i ladri d’auto sembrano non dormire mai. Dove rubare un’auto è diventato un gesto rapido, chirurgico, spesso senza nemmeno lasciare un graffio. Una città dove anche la tecnologia più avanzata sembra impotente davanti alla nuova generazione di furti: rapidi, silenziosi, invisibili.
Negli ultimi anni, Catania si è guadagnata un primato poco invidiabile. Nonostante i soli 300 mila residenti, la città etnea è stabilmente sul podio nazionale per numero assoluto di auto rubate, davanti a metropoli molto più popolose come Milano e Torino. Un’anomalia che ha acceso l’allarme tra cittadini e forze dell’ordine, mentre il business dei pezzi di ricambio cresce, spesso diretto verso Paesi dell’Est Europa.
Nel mirino non ci sono più solo le vecchie utilitarie lasciate in periferia. Oggi le prede sono i SUV di fascia alta, i veicoli ibridi e tutto ciò che, sotto al cofano, custodisce componenti elettronici di valore. Un esempio? Le batterie al litio: valgono anche migliaia di euro al mercato nero e sono sempre più richieste nei circuiti clandestini internazionali.
Ma la vera novità è il “come”. I ladri non usano più solo cacciaviti e piede di porco. Oggi, con sistemi contactless e strumenti di clonazione elettronica, riescono ad aprire e avviare l’auto in meno di 30 secondi, semplicemente duplicando il segnale della chiave. Niente vetri rotti, niente allarmi. Solo un silenzio che dura troppo poco per accorgersene.
Panda, SUV e ibride: il bottino più amato
Secondo il dossier annuale di LoJack Italia, a guidare la classifica delle auto più rubate resta l’intramontabile Fiat Panda, che in Sicilia è quasi un’icona. Seguono Fiat 500, Punto e Lancia Ypsilon, tutte del gruppo FCA. Ma a crescere con percentuali a doppia cifra sono i furti dei SUV come Nissan Qashqai, Range Rover Evoque, Toyota Rav4 e BMW X3. In parallelo, salgono i furti di ibride, soprattutto per il valore delle componenti.
Il fenomeno ha assunto dimensioni tali da spingere le organizzazioni criminali a specializzarsi, con bande formate da esperti informatici e meccanici compiacenti, pronti a rivendere le parti nei mercati paralleli, soprattutto in Romania e Bulgaria.
Il paradosso Covid e il caso Catania
Durante il lockdown del 2020, anche i furti d’auto si sono quasi fermati: si è registrato un calo del 60% rispetto all’anno precedente. Ma è bastata la fine della quarantena perché le razzie riprendessero a pieno ritmo. Oggi, i numeri sono tornati in linea con il passato e Catania ha ripreso il suo posto in vetta alla classifica regionale e nazionale.
Secondo i dati LoJack, la Sicilia si conferma al quarto posto in Italia per numero di furti (dopo Campania, Lazio e Puglia), ma a livello provinciale Catania ha più del doppio dei furti rispetto a Palermo, nonostante abbia la metà degli abitanti. Una sproporzione impressionante, che rende la città etnea la capitale del furto d’auto sull’isola.