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Aspergillosi - (cataniaoggi.it-pexels)
L’allarme fungo che cresce con il cambiamento climatico, una minaccia silenziosa ma letale
Il cambiamento climatico non sta alterando solo le temperature e i modelli meteorologici globali, ma anche la distribuzione di organismi potenzialmente pericolosi per la salute umana. Un nuovo studio dell’Università di Manchester ha messo in evidenza come alcune specie patogene di Aspergillus, i funghi responsabili dell’aspergillosi, stiano modificando il proprio areale, spingendosi verso le regioni più settentrionali di Europa, Asia e America. Secondo gli esperti, l’innalzamento delle temperature renderà queste aree sempre più adatte alla proliferazione di questi microrganismi.
L’analisi condotta ha utilizzato modelli climatici basati sullo scenario SSP5-8.5 dell’IPCC, ovvero quello con i livelli di emissione più alti. I risultati sono preoccupanti: si prevede che la diffusione di Aspergillus fumigatus, la specie più comune e pericolosa, aumenterà del 77,5% in Europa. Questo incremento esporrebbe circa 9 milioni di persone in più al rischio di sviluppare forme gravi di aspergillosi, una malattia che può essere fatale se non trattata tempestivamente.
L’aspergillosi è un’infezione polmonare causata principalmente dall’inalazione delle spore del fungo. Spesso i sintomi sono aspecifici, come febbre e tosse, e per questo motivo la diagnosi viene frequentemente ritardata. In molti casi, l’infezione si sviluppa in modo subdolo, con il fungo che cresce nei polmoni e forma delle masse protette da tessuto fibroso. La mortalità può raggiungere il 40%, rendendola una delle infezioni fungine più pericolose e difficili da affrontare.
Non solo A. fumigatus, ma anche altre specie come Aspergillus flavus potrebbero espandersi nel continente europeo. Quest’ultimo, più comune nei climi tropicali, potrebbe aumentare la sua presenza del 16%, con un potenziale di esposizione per un milione di persone in più. A. flavus è noto per la sua resistenza ai principali antimicotici e per la capacità di causare gravi infezioni, specialmente nei pazienti immunodepressi.
Africa e Australia: aree sempre meno ospitali
Mentre le zone settentrionali diventano più vulnerabili, regioni come l’Africa e l’Australia potrebbero diventare troppo calde anche per questi funghi, che pur amando il caldo, non riescono a sopravvivere in condizioni estreme. Questo spostamento degli habitat rappresenta una nuova sfida per la salute pubblica globale, che dovrà adattarsi a una distribuzione geografica dei patogeni completamente diversa rispetto al passato.
Una delle maggiori problematiche legate all’aspergillosi è l’assenza di strumenti efficaci per la diagnosi e la cura. Non esistono vaccini e i trattamenti disponibili sono limitati e spesso inefficaci a causa della resistenza fungina. Inoltre, i funghi sono organismi eucarioti come gli esseri umani, il che rende difficile sviluppare farmaci che colpiscano il patogeno senza danneggiare il paziente.
Un problema trascurato nella ricerca medica
I funghi patogeni sono ancora poco studiati rispetto a virus e batteri. L’esempio recente di Candida auris, emerso con l’aumento delle temperature globali, dimostra quanto rapidamente un fungo possa diventare una minaccia. Il nuovo studio invita a non sottovalutare l’impatto crescente che avranno le infezioni fungine nel prossimo futuro.
Il messaggio che arriva dalla ricerca è chiaro: è necessario aumentare la consapevolezza pubblica e scientifica sull’importanza delle infezioni fungine. Sviluppare nuovi strumenti diagnostici, terapie e strategie di prevenzione diventa sempre più urgente in un mondo che cambia. Il cambiamento climatico non porta solo eventi meteorologici estremi, ma potrebbe anche trasformare il volto delle malattie infettive.