Case abusive, scatta il condono vitalizio: sbloccati da oggi i cantieri improvvisati | Ti fai la reggia di Versailles

Cantiere (Pexels) Cataniaoggi

Una sentenza ha stabilito alcune novità in alcuni casi di richiesta di condono per abusi edilizi. Cosa c’è da sapere. 

Una casa viene considerata abusiva quando è stata costruita senza le necessarie autorizzazioni edilizie previste dalla legge o in difformità rispetto a quelle rilasciate. Questo significa che la costruzione non rispetta le normative urbanistiche vigenti nel territorio, che regolamentano l’uso del suolo, le distanze dai confini, le altezze massime, i volumi edificabili e le destinazioni d’uso.

Le conseguenze per chi realizza un immobile abusivo sono di natura amministrativa, penale e civile. A livello amministrativo, il Comune può ordinare la demolizione dell’opera abusiva a spese del responsabile. In caso di inottemperanza all’ordine di demolizione, il Comune può procedere d’ufficio alla demolizione coattiva, sempre a carico del proprietario.

Sul piano penale, la realizzazione di opere abusive può configurare diversi reati edilizi, punibili con ammende e, nei casi più gravi, con l’arresto. Le figure di reato più comuni riguardano la violazione delle norme urbanistiche, l’esecuzione di lavori in assenza di permesso di costruire o in totale difformità da esso, e la lottizzazione abusiva di terreni.

A livello civile, un immobile abusivo può presentare difficoltà nella compravendita, in quanto la sua regolarità urbanistica è un requisito fondamentale per la validità degli atti di trasferimento. Inoltre, le banche difficilmente concedono mutui per l’acquisto di immobili abusivi.

Cosa è il condono

Il condono edilizio è una procedura straordinaria prevista dalla legge che consente di sanare costruzioni realizzate abusivamente. Funziona attraverso la presentazione di una domanda al Comune competente, accompagnata dalla documentazione tecnica che attesta lo stato attuale dell’immobile e il pagamento di una somma di denaro a titolo di oblazione.

Il condono non sana automaticamente tutti gli abusi. Ogni legge di condono, infatti, stabilisce specifici limiti temporali e volumetrici, oltre a escludere determinate tipologie di abusi, come quelli realizzati in aree vincolate o con gravi violazioni delle norme urbanistiche. L’approvazione della domanda di condono comporta la regolarizzazione amministrativa dell’immobile.

Condono (Pexels) Cataniaoggi

Condono “automatico” se il Comune non risponde

Una recente sentenza ha chiarito che, in caso di richiesta di condono edilizio, se il Comune non risponde entro i termini previsti, l’opera si considera automaticamente sanata. Questo principio si basa sul meccanismo del silenzio-assenso, che si applica quando l’amministrazione non comunica un diniego entro il periodo stabilito dalla legge.

Tuttavia, è fondamentale che la domanda di condono sia completa e conforme alle normative vigenti. Inoltre, il termine per la formazione del silenzio-assenso può variare in base alla complessità dell’opera e alle specifiche disposizioni comunali. Pertanto, è consigliabile consultare un professionista per verificare la corretta presentazione della richiesta e monitorare i tempi di risposta dell’amministrazione.