Altro che Napoli, la pizza migliore d’Italia la fanno in Sicilia: così buona e leggera che te ne spari 2 a fila
pizza (pexels) - cataniaoggi
Chi pensa che la patria assoluta della pizza sia Napoli, dovrebbe dare un’occhiata a cosa sta succedendo nell’isola più a sud d’Italia.
C’è un vento nuovo che soffia dal Mediterraneo e profuma di farina, pomodoro e creatività. Negli ultimi anni, la Sicilia ha intrapreso una vera rivoluzione nel mondo della pizza, affermandosi come uno dei territori più sorprendenti e innovativi del panorama nazionale. Non si tratta solo di gusto, ma di visione, tecnica e cultura gastronomica.
Le pizzerie siciliane non si accontentano più di replicare lo stile napoletano o romano: hanno deciso di riscrivere le regole, partendo dalle proprie radici.
Il grano duro siciliano, i pomodori delle campagne locali, le farine integrali macinate a pietra e i lieviti naturali diventano protagonisti in impasti leggeri, profumati, digeribilissimi. Un ritorno alla terra, ma con lo sguardo puntato verso l’alta cucina.
Il risultato? Pizze eleganti ma generose, con un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione. Le farciture raccontano storie di territorio: tuma persa, capperi di Pantelleria, acciughe del Mediterraneo, finocchietto selvatico, arance rosse e perfino salsiccia pasqualora dell’entroterra. Tutto questo su un disco di pasta che sa essere croccante o morbido, ma sempre leggero.
Quando il talento incontra la qualità
Il segreto di questo successo è una combinazione virtuosa di ricerca tecnica, passione artigianale e qualità degli ingredienti. I pizzaioli siciliani studiano, sperimentano, viaggiano, e poi tornano nei loro forni per creare qualcosa che sia profondamente locale e insieme internazionale. Il risultato? Pizze che non saziano mai troppo, anzi: spesso te ne servirebbero due per sentirti davvero soddisfatto.
A certificare tutto ciò è arrivata la consacrazione ufficiale: la Guida Pizzerie d’Italia 2024 del Gambero Rosso ha premiato sette pizzerie siciliane con il massimo riconoscimento dei “Tre Spicchi”, riservato alle eccellenze assolute nella pizza al piatto. Un traguardo che fino a pochi anni fa sembrava impensabile.
I nomi che stanno cambiando la storia
A ottenere i prestigiosi “Tre Spicchi” sono: Archestrato di Gela e La Braciera a Palermo, Da Clara a Venetico, L’Orso a Messina, Piano B a Siracusa, Verace Elettrica a Milazzo e Saccharum ad Altavilla Milicia. Per la pizza al taglio, l’eccellenza ha un nome solo: L’Orso in Teglia di Messina, premiato con le “Tre Rotelle”.
Ma non finisce qui. Il Gambero Rosso ha anche assegnato premi speciali a pizzerie siciliane che si distinguono per la loro visione. That’s Amore di Raffadali, in provincia di Agrigento, ha ricevuto il “Premio Speciale Petra Ricerca e Innovazione”, mentre Sitari, sempre nell’Agrigentino, ha vinto il “Premio Levoni Pizza e Territorio” per l’interpretazione autentica delle tradizioni locali. La pizza, uno dei piatti più iconici e amati della cucina italiana, continua così a evolversi, conquistando il palato di persone in tutto il mondo. E in questo percorso, la Sicilia dimostra di essere molto più che un’isola di mare e sole: è una fucina di talenti, una terra fertile anche in fatto di idee e di gusto. Altro che Napoli.