Rottamazione quinquies, fino a nove anni per saldare i debiti fiscali
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La nuova manovra introduce la “Rottamazione quinquies”: pagamenti dilazionati fino a nove anni per chi ha dichiarato ma non versato. Esclusi coloro che non hanno mai presentato la dichiarazione.
ROMA – Con la nuova manovra finanziaria prende forma la Rottamazione quinquies, il quinto capitolo della sanatoria fiscale che punta a favorire la regolarizzazione dei debiti con il fisco. Si tratta di una definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione, che riguarderà le cartelle esattoriali emesse tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023.
Potranno aderire i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi ma non hanno effettuato i versamenti dovuti. Saranno invece esclusi coloro che non hanno mai dichiarato i propri redditi o che sono stati oggetto di accertamento fiscale per evasione.
Come precisato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, «non si tratta di un condono per chi ha fatto il furbo». L’obiettivo è infatti quello di agevolare chi ha manifestato la propria posizione fiscale ma, per difficoltà economiche, non è riuscito a saldare le somme dovute.
Il nuovo piano consente di estinguere i debiti in un’unica soluzione o attraverso una rateizzazione fino a nove anni, con 54 rate bimestrali di pari importo. Non è prevista, al momento, alcuna rata iniziale obbligatoria: l’ipotesi di fissarla a 100 euro è stata accantonata. I pagamenti saranno gestiti dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che pubblicherà nelle prossime settimane le modalità operative e i moduli di adesione.
Tra i tributi che potranno rientrare nella nuova definizione agevolata figurano anche quelli di competenza degli enti locali, come Imu, Tari e multe. La misura mira a ridurre il carico di cartelle inevase, stimato in oltre mille miliardi di euro, e a permettere una maggiore riscossione effettiva da parte dello Stato e dei Comuni.
Secondo le prime stime, la Rottamazione quinquies potrebbe coinvolgere centinaia di migliaia di contribuenti, offrendo un percorso sostenibile di regolarizzazione fiscale. Restano da definire le scadenze per la presentazione delle domande, ma il governo punta ad avviare la misura entro la prima metà del 2026.
L’iniziativa, spiegano dal Ministero dell’Economia, «rientra in una strategia di equilibrio tra rigore e sostegno», pensata per facilitare il recupero delle somme dovute e garantire allo stesso tempo equità fiscale tra cittadini e imprese.