Galvagno a Catania: “Nessuna frattura con Schifani, serve unità per governare bene”
Dal palco di “Patrioti in Comune” a Catania, il presidente dell’Ars richiama i valori fondanti di Fratelli d’Italia e rivendica i risultati ottenuti in Sicilia: “Abbiamo dato risposte concrete, non mance”. Parole di sintonia con il presidente Schifani: “Serve unità per governare bene”.
CATANIA – Un richiamo alla concretezza, alla coerenza e alla responsabilità della politica. Con questo spirito Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha preso la parola alla convention “Patrioti in Comune 2025” di Fratelli d’Italia, in corso al 4Spa Resort di Catania. Davanti a una platea composta da amministratori locali, parlamentari e giovani dirigenti, Galvagno ha voluto ribadire l’identità del partito e il valore di un impegno politico quotidiano, “che non conosce pause né scorciatoie”.
«Fratelli d’Italia lavora 365 giorni l’anno – ha detto – non ha la domenica e non cerca scorciatoie. Noi abbiamo due mandati: uno verso la coalizione, che non tradiremo mai, ma il primo è verso gli elettori e i nostri principi. I valori non sono merce di scambio».
Nel suo intervento, il presidente dell’Ars ha voluto richiamare l’attenzione sul legame tra la politica e la vita reale dei cittadini, sottolineando i risultati ottenuti negli ultimi mesi grazie alla manovra finanziaria regionale. «Abbiamo dato risposte concrete – ha spiegato – con misure che toccano la vita delle persone: dai disabili gravissimi, fino alla stabilizzazione dei lavoratori dei consorzi di bonifica. Abbiamo messo oltre 200 milioni nel territorio, non con mance, ma con norme che servono davvero alla gente».
Un passaggio che ha riscosso un lungo applauso, soprattutto per il tono diretto con cui Galvagno ha rivendicato la differenza tra la politica del consenso e quella dei risultati. «Non ci servono effetti speciali – ha aggiunto – ma un lavoro costante, che restituisca fiducia nella classe dirigente. La buona politica è quella che costruisce, non quella che promette».
Un altro punto centrale del suo discorso ha riguardato il tema dell’equilibrio territoriale e della lotta allo spopolamento dei piccoli comuni. «Non possiamo destinare risorse solo ai grandi centri – ha ammonito. La Sicilia ha bisogno di una crescita armonica, capace di creare opportunità nei territori più marginali. Dobbiamo garantire ai giovani e alle famiglie che vivono nei comuni interni le stesse possibilità di chi abita nelle città. La politica deve tornare a essere responsabilità, non propaganda».
In questo quadro, Galvagno ha voluto esprimere anche piena sintonia con il presidente della Regione Renato Schifani, sottolineando come il rapporto istituzionale tra Ars e governo regionale sia “fondato sulla collaborazione e sul rispetto reciproco”. «Con il presidente Schifani non c’è alcuna frattura – ha chiarito – ma un lavoro comune nell’interesse dei siciliani. Conta ciò che facciamo insieme, non ciò che si scrive sui giornali. Le relazioni istituzionali non si misurano con i titoli, ma con i risultati».
Parole che rimarcano la volontà di proseguire lungo una linea di unità politica e amministrativa nel centrodestra, anche in vista delle prossime scadenze elettorali. «Serve coesione – ha detto – per dare forza alle scelte che cambiano davvero la vita delle persone. In Sicilia abbiamo dimostrato che si può governare bene anche con sensibilità diverse, purché ci unisca la stessa visione: far crescere questa terra».
Il presidente dell’Ars ha poi ricordato come la coesione interna e il rispetto dei ruoli siano il vero punto di forza della squadra di Fratelli d’Italia in Sicilia. «Non siamo un partito di slogan – ha detto – ma di amministratori, di consiglieri e di persone che credono in un’idea chiara: costruire una Sicilia che non chieda favori, ma strumenti per crescere».
In chiusura, un invito alla perseveranza e al senso del dovere, che suona come un messaggio rivolto anche alle nuove generazioni politiche. «La politica non è un titolo, è un servizio. Chi sceglie di rappresentare la comunità deve farlo con umiltà, disciplina e visione. Solo così si conquista la fiducia dei cittadini».