Eurostat boccia Sicilia e Mezzogiorno, Antoci presenta interrogazione: “Servono strumenti mirati e lavoro di qualità”

L’eurodeputato Giuseppe Antoci (M5S) interviene dopo i dati Eurostat che collocano Sicilia e Sud Italia tra le aree con i tassi di occupazione più bassi d’Europa. “Risultati peggiori solo in alcune zone della Turchia. L’Europa smetta di ignorare il Mezzogiorno”.

BRUXELLES – I nuovi dati diffusi da Eurostat tracciano un quadro allarmante per l’occupazione nel Mezzogiorno. Sicilia, Calabria e Campania figurano tra le regioni con i livelli occupazionali più bassi dell’intera Unione Europea nella fascia d’età 20–64 anni. In particolare, i tassi si fermano al 48,5% in Calabria, 49,4% in Campania e 50,7% in Sicilia. Peggiori risultati si registrano soltanto in alcune aree della Turchia, Paese che non fa parte dell’UE.

Un segnale che ha spinto l’eurodeputato Giuseppe Antoci (Movimento 5 Stelle) a presentare un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere un intervento immediato con strumenti concreti, tempi certi e politiche mirate per il lavoro nel Sud Italia.

«I numeri di Eurostat sulle regioni del Sud e sulla Sicilia – dichiara Antoci – ci consegnano un quadro ormai chiaro e preoccupante. L’Europa smetta di considerare marginale il Mezzogiorno e lo metta al centro delle sue scelte».

L’eurodeputato sottolinea la necessità di azioni concrete per ridurre i divari economici e sociali tra le regioni europee: «Servono decisioni tangibili – continua Antoci – più opportunità lavorative per donne e giovani, collegamenti efficienti e coordinamento tra investimenti pubblici e privati. Servono impegni che facciano arrivare buste paga dignitose».

Un appello che si traduce in una richiesta politica precisa: rendere effettiva la coesione europea attraverso misure di sviluppo che abbiano un impatto reale sulle persone. «La coesione – conclude Antoci – si misura soprattutto con il miglioramento dell’occupazione e dunque dei redditi dei cittadini, non certamente con i proclami ove si fa passare il messaggio che tutto va bene per poi, come in questo caso, essere clamorosamente smentiti. La Sicilia e il Mezzogiorno d’Italia meritano di correre alla pari con le altre regioni europee».