Sesto giorno di “Dune 25”: dalla roccia di Matmata alla costa di Sousse, tra l’antica Roma, il mare di Mahdia e l’eredità di Bourguiba. Una giornata intensa che segna l’ultima sera in Tunisia.

Oggi la carovana di “Dune 25”, guidata da Dario Di Mauro e Nico Siragusa, ha lasciato il villaggio troglodita di Matmata, luogo sospeso nel tempo dove le case sono scavate nella roccia, per risalire verso la costa e ritrovare la strada del mare. Dopo giorni di deserto e sabbia, il paesaggio cambia ancora una volta: l’asfalto scorre sotto le ruote e il vento profuma di salsedine.

Circa 300 chilometri di viaggio, tra autostrada e pianure, hanno riportato i motociclisti verso la costa. La prima sosta è a El Jem, dove sorge uno dei più imponenti e meglio conservati anfiteatri romani del mondo.

Karim

Qui la guida instancabile di Karim, ormai parte del gruppo, fa la differenza. Con la sua voce calma e la passione di chi ama la propria terra, accompagna i viaggiatori tra le arcate dorate dell’anfiteatro, raccontando storie, tradizioni e curiosità di ogni pietra. Non si limita a mostrare i luoghi: li fa sentire, come se il viaggio avesse un cuore che batte al ritmo delle sue parole.

Durante la visita, qualcuno ha avuto persino la sensazione di essere tornato in Italia, tra la luce che filtra sulle colonne e l’eco dei passi sulla pietra, El Jem sembra davvero una sorella lontana dei teatri di Taormina o Siracusa. E mentre la carovana attraversa il sito, Karim saluta ogni persona che incontra: venditori, poliziotti, guide locali. Lo conoscono tutti. Viaggiare con lui è come sentirsi a casa anche a migliaia di chilometri di distanza.

El Jem racconta la grandezza di Roma, ma anche la tenacia della Tunisia, che ha saputo trasformare quel passato in identità viva, orgogliosa e condivisa.

A pranzo, la carovana si ferma in un locale tipico dove il menù prevede pecora alla brace. La scena non è per cuori deboli – l’animale appeso, il fuoco vivo – ma come ogni esperienza di viaggio, anche questa lascia il segno e diventa parte del racconto: il gusto autentico della Tunisia rurale, cruda e sincera.

Nel primo pomeriggio, grazie alla guida di Karim, il gruppo raggiunge Mahdia, una delle città più suggestive del litorale. Qui il tempo sembra rallentare: tra il cimitero marino che si affaccia sull’acqua e la medina bianca, il bianco delle tombe incontra l’azzurro del mare, mentre i pescatori riparano le reti e il vento porta l’odore di sale. È un momento di quiete, quasi di raccoglimento, che riconcilia con la strada e con il viaggio.

Poi la rotta punta verso Monastir, cuore politico e simbolico della Tunisia moderna. Il gruppo raggiunge il mausoleo di Habib Bourguiba, il padre dell’indipendenza tunisina, ma trova le porte chiuse: un piccolo dispiacere, compensato però dalla suggestione del luogo. Bourguiba, nato nel 1903, guidò la Tunisia fuori dal colonialismo francese nel 1956 e ne ridisegnò l’identità nazionale, laica e progressista. Il suo mausoleo, con le cupole dorate e i marmi chiari, rimane comunque visibile dall’esterno: una presenza silenziosa che ricorda quanto questa terra sappia coniugare tradizione e modernità.

La giornata si chiude a Sousse, il capoluogo della costa, dove il gruppo trova ospitalità nell’elegante hotel Movenpick: un ritorno al comfort dopo giorni di sabbia, vento e chilometri. Il mare, di nuovo, accompagna il tramonto e segna l’ultima sera in Tunisia.

Durante la cena, Dario e Nico ringraziano i partecipanti uno per uno. Ognuno, con la propria storia e il proprio sorriso, è stato un tassello di questo mosaico di emozioni e strade. La carovana di “Dune 25” brinda, ride, si abbraccia: è l’ultima sera tunisina, e il clima è quello dolce delle conclusioni che sanno di famiglia.

Domani, dopo la colazione, il gruppo ripartirà verso Hammamet e Tunisi, con visita alla medina, patrimonio dell’UNESCO, e ai suoi souk, madrase e kasba. Nel pomeriggio, tappa al sito archeologico di Cartagine e infine a Sidi Bou Said, il villaggio bianco e azzurro affacciato sul Mediterraneo. Qui, tra il profumo del mare e il suono delle caffettiere, si chiuderà davvero il cerchio del viaggio.

In serata, la carovana raggiungerà il porto de La Goulette per le pratiche d’imbarco e il rientro in nave verso la Sicilia. Un’ultima notte di racconti e sguardi sul mare, mentre la Tunisia sfuma all’orizzonte come un ricordo vivo.

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