EtnaForum 2025, chiusura a Ragalna: il ministro Urso spinge sulla privatizzazione degli aeroporti
Cala il sipario sull’EtnaForum 2025. L’ultima giornata dei lavori ha visto sul palco il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il ministro della Protezione civile Nello Musumeci e Marco Osnato, presidente della Commissione Bilancio della Camera. Un confronto ad ampio raggio sulle sfide che attendono la Sicilia: dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto alla privatizzazione degli scali aeroportuali, passando per la gestione delle stazioni sciistiche dell’Etna e il rilancio del polo industriale di Termini Imerese. Musumeci, con tono polemico, ha colto l’occasione per replicare alle accuse di mancanza di continuità mosse al suo governo regionale: «Il Governo Musumeci non ha avuto continuità, ma non nel bene bensì nel male. Chi dice che ci sia stata una continuità dice una bugia. È stata una parentesi e io lo confermo: la mia maggioranza è stata demolita». L’ex presidente della Regione ha poi puntato il dito contro la magistratura: «La magistratura politicizzata, a Roma come a Palermo, distrugge carriere e famiglie di magistrati che vengono processati e poi assolti perché il fatto non è mai stato commesso. Intanto, però, la vita viene devastata».
Sul fronte economico, Musumeci ha proposto la nascita di un’Autorità per la gestione delle stazioni sciistiche dell’Etna, da affidare a un organismo snello con pochi dipendenti, capace di valorizzare al meglio le risorse del vulcano.
Il ministro Urso, dal canto suo, ha rimarcato che la vera sfida per la Sicilia resta la privatizzazione degli aeroporti: «Si è perso troppo tempo. Lo scalo di Fontanarossa, cuore dello sviluppo dell’isola, deve poter trainare anche Palermo, Trapani, Comiso, le isole minori, Lampedusa e Pantelleria. Attraverso investimenti di player industriali privati, italiani e internazionali, questa rete può diventare hub del Mediterraneo per voli intercontinentali verso Nord e Sud».
Urso ha inoltre ribadito che il Ponte sullo Stretto non è più un sogno ma una prospettiva concreta: «Con il Ponte sullo Stretto la Sicilia diventerà davvero parte integrante delle reti infrastrutturali europee».
Spazio anche al futuro di Termini Imerese, tema caro al ministro delle Imprese: «Dopo anni di abbandono abbiamo chiuso la fase di cassa integrazione, adesso puntiamo a restituirgli il ruolo di hub produttivo. È un sito che deve tornare centrale nello sviluppo industriale del Mezzogiorno».
Con la tappa di Ragalna si chiude dunque l’EtnaForum 2025, manifestazione che ha riunito per tre giorni esponenti delle istituzioni e del mondo produttivo con l’obiettivo di trasformare le idee in progetti concreti per il rilancio dell’isola.